Nella bozza della manovra 2026 del Governo Meloni spunta una proposta destinata a far discutere: una nuova imposta sulla rivalutazione dell’oro da investimento. L’obiettivo sarebbe quello di reperire risorse fresche per la legge di bilancio, evitando di aggravare la pressione fiscale sui dividendi, una misura che aveva già sollevato critiche da parte di imprese e associazioni di categoria.
L’ipotesi, anticipata nei giorni scorsi da Il Messaggero e ripresa poi da MF-Milano Finanza, è stata confermata da Giulio Centemero, capogruppo della Lega in Commissione Finanze alla Camera.
“Tra le coperture possibili, stiamo lavorando sull’affrancamento dell’oro da investimento, che rappresenta un valore rilevante”, ha spiegato Centemero, lasciando intendere che la misura potrebbe diventare parte integrante del pacchetto economico del governo.
La proposta prende spunto dall’andamento record del metallo prezioso, che nelle scorse settimane aveva superato per la prima volta i 4.000 dollari l’oncia, prima di subire un calo legato al rafforzamento del dollaro e al ridimensionamento delle attese su nuovi tagli dei tassi da parte della Fed.
Secondo le indiscrezioni, la misura prevederebbe la possibilità per i detentori di oro da investimento di “rivalutare” il proprio patrimonio, cioè di adeguare il valore fiscale dei lingotti e delle monete al prezzo di mercato attuale. In cambio, verrebbe applicata un’imposta sostitutiva ridotta, ipotizzata attorno al 18%, invece dell’aliquota ordinaria del 26% oggi prevista sulle plusvalenze.
Il meccanismo, già utilizzato in passato per terreni e partecipazioni, permetterebbe allo Stato di incassare subito un gettito, offrendo al tempo stesso ai contribuenti un incentivo a regolarizzare o vendere il proprio oro con una tassazione più leggera.
L’iniziativa, sostenuta da Lega e Forza Italia, potrebbe servire a smussare una delle questioni più controverse della manovra: l’aumento della tassazione sui dividendi, criticato da Confindustria e ANIA.
Gli Etc, i certificati e gli altri strumenti strutturati sull’oro quotati
Bluerating ipotizza che, molto probabilmente, dall’eventuale adozione del nuovo sistema di tassazione verrebbero esclusi gli Etc, i certificati e tutti gli altri strumenti strutturati sull’oro quotati a Piazza Affari e/o sulle altre Borse regolamentate.