Cherry Bank sbarca nel wealth management

Cherry Bank sviluppa una nuova unità di business, dedicata al wealth management. La nuova banca nata lo scorso marzo dalla fusione per incorporazione del servicer Cherry 106 spa nell’istituto di credito padovano Banco delle Tre Venezie, già operativo sul mercato con servizi specializzati nel credito per privati e imprese, acquisto crediti fiscali e gestione distressed credit, lancia, a otto mesi dalla sua nascita, un piano per la creazione di un nuovo pool di professionisti nella gestione del risparmio. Prevede un programma di assunzioni di un centinaio di private banker, per la formazione di team da dislocare nelle zone già presidiate dalle filiali della banca (Padova, Mestre, Treviso, Verona e Vicenza) e in altri territori target per disponibilità di ricchezza, con l’obiettivo di creare una boutique per risparmiatori e imprese. Giovanni Bossi è l’amministratore delegato della nuova realtà. PRIVATE ha incontrato Stefano Aldrovandi, responsabile della divisione wealth management di Cherry Bank.

 

Dopo la divisione special situations, lanciate quella dedicata al wm. Ci racconta il progetto e che tipo di figure state cercando?

Ci stiamo addentrando in un mercato maturo, ma riteniamo che ci sia spazio per un progetto innovativo come il nostro, che ha l’obiettivo di creare una boutique di condivisione del valore, dove le esigenze dei clienti e del business si incontrano in totale trasparenza e soprattutto in assenza di conflitti di interesse. Pertanto, cerchiamo professionisti, o meglio, team di professionisti, in grado di offrire il valore della consulenza, ovvero la capacità di fornire soluzioni tagliate su misura di ogni singolo cliente. Con quell’attenzione per la persona che è distintiva del nostro modo di fare banca e per la quale ci piace definirci una Human Bank.

 

Questa mossa segue il recente lancio dell’unità specializzata nell’investimento in imprese sane ma in temporanea tensione finanziaria. Dove volete arrivare?

Non abbiamo intenzione di fare tutto, semmai solo quello che sappiamo fare al meglio, grazie alle competenze e al record storico dei nostri professionisti. Siamo partiti a ottobre del 2021, con l’integrazione di Cherry106 in Banco delle Tre Venezie e a febbraio 2022 si è concluso il processo di rebranding che ha dato vita a Cherry Bank. Stiamo correndo veloci, sia in termini di crescita dell’organico, sia in termini di progetti in pipeline, sempre rivolti all’obiettivo di offrire a imprese, imprenditori e privati soluzioni finanziarie personalizzate e innovative, in grado di generare valore condiviso e ricadute positive sull’economia reale: ci proponiamo per rispondere ai veri bisogni dei clienti, non per vendere prodotti.

 

A quale tipo di clientela guardate?

Ci rivolgiamo dall’upper affluent ai più facoltosi high networth individual, dalla fascia medio-alta dei risparmiatori quindi agli investitori più evoluti.

 

Avete annunciato un team da dislocare nelle zone già presidiate dalle filiali della banca e in altri territori target per disponibilità di ricchezza. Quali?

Ci proponiamo come una banca a livello nazionale con le radici in Veneto. Attraverso i business degli Npl e dei crediti fiscali siamo già andati oltre la logica del territorio e vogliamo proseguire in questa direzione. Apriremo dove troveremo le condizioni giuste, ovvero un team di professionisti che, sposando il nostro progetto e il nostro modo di fare banca, siano in grado di creare valore per la clientela.

 

Quali servizi proporrete?

Cherry Bank intende offrire due opzioni di servizio, uno semplificato e uno avanzato, il primo offerto gratuitamente, il secondo con il pagamento di una “fee on top” calcolata percentualmente in base al controvalore di portafoglio e con contestuale riconoscimento al cliente di eventuali commissioni incassate dalla banca.

 

Ci spiega?

Il nostro modello di consulenza avanzata prevede l’applicazione di una commissione chiara e trasparente calcolata sul portafoglio del cliente senza nessun altro costo occulto. Ad esempio, le commissioni riconosciute dai fondi ai loro collocatori verranno restituite ai clienti, che si vedranno accreditare la cifra corrispondente in conto corrente. Per quanto concerne invece la trasmissione degli ordini sui mercati nazionali ed internazionali, prevediamo esclusivamente il recupero delle spese applicateci dalla controparte. In questo modo, non avendo prodotti della casa da portare a break-even, siamo in totale assenza di conflitti di interesse e le nostre raccomandazioni saranno effettuate nell’esclusivo interesse della clientela che vorrà affidarsi a noi per la gestione dei risparmi e degli investimenti di carattere finanziario.

 

Avete dichiarato di credere nel valore del servizio e nell’erogazione di una consulenza sartoriale e di qualità. Ci spiega quindi il tipo di private banking che intendete offrire e come pensate di distinguervi in un contesto tanto competitivo?

Siamo una banca che fa leva su competenze e velocità, ovvero persone e processi semplici ed efficienti. Non ci interessa proporre al cliente prodotti standardizzati. L’obiettivo è connettere il risparmio all’economia reale, intercettare le esigenze delle imprese (capitale o debito) e sottoporle agli investitori, creando un circuito virtuoso capace di portare ricchezza alle parti coinvolte e al territorio. L’approccio prescelto, quindi, è essenzialmente phygital, un mix di fisico e digitale in cui la tecnologia è solo un mezzo che rende efficienti i processi, ma in cui le decisioni nascono dal dialogo tra il consulente della banca e il cliente.

 

Qual è la sua indole e quali sono le sue passioni?

Sono una persona decisa che riconosce il valore del gruppo rispetto al singolo. È pur vero che il singolo può fare la differenza ma ha bisogno del gruppo per esaltare le proprie qualità. Ho sempre cercato di creare team con persone di valore. Infine, la famiglia ed il calcio.

 

Quanto il suo carattere la ha aiutata nel suo percorso professionale?

Penso che il carattere e la determinazione siano importanti per raggiungere qualsiasi obiettivo della vita. Per quanto mi riguarda ritengo che la focalizzazione, l’ambizione e la voglia di contribuire alle decisioni strategiche siano stati i veri motori che mi hanno guidato in questi 35 anni di vita professionale.

 

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