Visco (Banca d’Italia): banche e fondi hanno retto bene alla crisi

Il vento della tempeste soffia forte sull’economia italiana, ma banche e fondi comuni hanno resistito bene ai primi assalti della crisi. Un po’ meno il pil della penisola, visto nelle peggiore delle ipotesi a -13% per quest’anno. A dirlo è il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nelle considerazioni finali della relazione annuale di via Nazionale, presentata il 29 maggio alla stampa. “Le banche italiane si trovano ad affrontare la crisi in una posizione di maggiore forza rispetto a quella in cui si trovavano prima della doppia recessione del 2008-2013”, ha commentato Visco, “I bilanci sono stati liberati di gran parte dei crediti deteriorati, diminuiti di due terzi negli ultimi quattro anni. Nel primo trimestre di quest’anno la condizione patrimoniale del settore bancario è ulteriormente migliorata; vi ha contribuito la scelta di non distribuire dividendi, seguendo le raccomandazioni delle autorità di vigilanza”.

Il governatore ha poi precisato che, per il momento, non si sono registrate tensioni sul fronte della liquidità e i depositi al dettaglio hanno continuato a crescere. “Le conseguenze della crisi sono state fino a oggi modeste anche per gli investitori istituzionali”, ha proseguito Visco, “Il forte calo dei prezzi delle attività finanziarie e l’aumento della loro volatilità hanno causato una diminuzione dell’indice di solvibilità delle compagnie assicurative, che rimane tuttavia ampiamente superiore ai minimi regolamentari”. È parso resiliente alla crisi anche il settore del risparmio gestito: “Le rilevanti richieste di rimborso nel comparto dei fondi comuni sono state soddisfatte in modo ordinato, anche grazie ai limiti agli investimenti in attività illiquide previsti dalla normativa nazionale”.

La Banca d’Italia, nella sua relazione, ha messo inoltre l’accento sul rischio che la crisi ampli le disuguaglianze andando a colpire maggiormente le famiglie più povere. Non buone, infine, anche le previsioni sul pil italiano: l’incertezza è forte sulla ripresa e quest’anno il pil potrebbe subire una contrazione tra il -9% e il -13%.

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