Generali, la Consob apre le verifiche

Il rinnovo del Cda in Generali è arrivato ad un punto tale di gioco di forze, di strappi e tirate, che  finito nell’occhio indagatore della Consob.
L’indagine è iniziata lo scorso 6 ottobre e si muove verso una zona grigia, nella quale non ci sono troppi o definiti paletti normativi.  Lo strumento a disposizione dell’Authority è in tal caso il richiamo di attenzione, che sarà eventualmente approvato con il fine ultimo di evitare situazioni di incertezza sconvenienti per risparmiatori e azionisti.
“Nel caso di Generali”, si legge su Il Sole 24 Ore, “la scelta di far proporre la lista per il rinnovo del cda da parte del board uscente” non sarebbe “prevista dall’ordinamento italiano”.
Il dossier quindi è attualmente all’attenzione del collegio, ma sono diversi i punti interrogativi. L’esame inevitabilmente vaglierà anche il cosmo di Mediobanca. 
Intanto continuano i movimenti nell’azionariato di Generali in vista del rinnovo del cda la prossima primavera. Leonardo Del Vecchio ha comprato altre azioni della compagnia triestina salendo al 5,318%. Secondo quanto risulta dagli internal dealing trasmessi alla Consob, il patron di Luxottica ha acquistato tramite Delfin 980 mila azioni del Leone di Trieste in diverse operazioni condotte tra l’1 e il 4 ottobre. A darne notizia è Milano Finanza. La quota del patto Del Vecchio- Caltagirone-Fondazione Crt è salita quindi al 12,939%.

Gli uffici di palazzo Koch  lavorano coordinandosi anche con Consob e Ivass. Occhi puntati su Generali e Mediobanca. L’obiettivo è  “verificare e informare, se del caso, la Banca Centrale Europea, sull’avvenuto o meno cambio di natura della posizione di mister Luxottica nella contesa della holding bancaria che controlla di fatto Generali, dove sta andando in scena un’analoga contrapposizione con il ceo di Mediobanca Alberto Nagel”.

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