Banchieri, chi sono i paperoni d’Europa

Nonostante l’inflazione e i terremoti sui mercati, i banchieri europei possono decisamente sorridere. Come riporta Affari&Finanza, infatti, nel 2022 i primi dieci top manager in Europa hanno guadagnato tra 6 e 16 milioni di euro. A seguirli una squadra di circa 2 mila banchieri, censiti dall’European banking authority, di cui 351 italiani, la terza presenza maggiore dopo tedeschi e francesi, ma quella cresciuta più di tutte (+88%) rispetto al 2020. Questa risalita italica deriva dal rafforzamento delle performance dei loro istituti, spinte dal rialzo dei tassi Bce che ha messo il turbo agli utili dopo una stagione di pulizie del credito.

Tra i banchieri italiani spicca sicuramente il ceo di UniCredit Andrea Orcel, il più pagato della penisola con 7,5 milioni di euro, che potranno diventare 9,75 in caso di raggiungimento di alcuni obiettivi. Quanto ai maggiori compensi del 2022, sembra che le dinamiche del 2021 censite dall’Eba si vadano rafforzando, nel dispiegarsi dei quattro fattori traino: più redditività, rimbalzi diffusi del Pil, inflazione e onda lunga della Brexit, che porta qualche banchiere da Londra nell’area euro.

Tra tutti, il più pagato risulta Ralph Hamers, che vincerebbe a mani basse anche senza i 3,3 milioni di euro di buonuscita per lasciare Ubs. Al suo posto torna Sergio Ermotti, che già al primo addio da Ubs guadagnò 13,3 milioni di franchi e che nel 2023 potrebbe tornare ai piani alti della classifica.
Al secondo posto Ana Botin, presidente di Santander, con 11 milioni. Il suo dirimpettaio in Bbva, Carlos Torres Vila, arriva a 7,8 milioni. Ben stipendiati anche i loro due ad, con 9,16 e 6,5 milioni. Bene piazzato anche il ristrutturatore di Deutsche Bank, Christian Sewing, con 8,9 milioni. In questa speciale classifica, i “nostri” italiani si piazzano al settimo e ottavo posto: si tratta di Andrea Orcel e Carlo Messina.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!