Consulenti, la competenza non è mai scontata

Vi proponiamo di seguito un post apparso su LinkedIn e pubblicato da Luigi Alaia, private banker di IW Private Investments. Al centro dell’intervento un’interessante riflessione sulla competenza. Buona lettura!

“Capita spesso di imbattersi in manager appena mediocri. Di solito anche presuntuosi. Capita anche, non molto soventemente, di imbattersi in buoni manager. Magari anche empatici e con capacità di ascolto. Capita purtroppo di rado, di incrociare il proprio percorso lavorativo con ottimi manager che, oltre alla capacità di ascolto ed una spiccata empatia, sono dotati anche di una marcata competenza” si legge.

“Ecco il punto. Ciò che dovrebbe essere naturale prerogativa di determinate figure apicali, troppo spesso non lo è. L’eccezione diventa la competenza e la regola quella fumosa apparenza in giacca e cravatta. Amante dei collaboratori deboli e di un eccesso di segretezza senza ragione. Al fine di celare al meglio quella mancanza di competenza che trova spesso il suo scudo nel “ vedo che posso fare “, che puntualmente si risolve in un nulla di fatto. Oppure in un fumoso ti farò sapere” continua Alaia.

“Fra il 50 ed il 75% è la percentuale che studi americani assegnano ai manager incompetenti. Tuttavia però , anche se di rado come anticipavo, il percorso lavorativo incrocia figure direttive che alla visione, alla leadership, all’empatia, aggiungono spiccate competenze professionali. E forti di queste, scendono in campo in prima persona, dando un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi ed all’efficienza del team. Al fianco delle persone che dirigono e non al di sopra. Queste persone quando hai la fortuna di incontrarle ti arricchiscono e non poco. Peccato però che siano l’eccezione e non la regola”.

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