Gli istituti di credito italiani e spagnoli continueranno a essere appetibili per gli investitori secondo Goldman Sachs. La banca d’affari americana ritiene nel dettglio che la combinazione tra redditività, solidità patrimoniale e politiche generose di remunerazione agli azionisti renda questi gruppi finanziari tra i più interessanti del panorama europeo. Secondo gli analisti, infatti, il comparto dell’Europa meridionale ha tutte le carte in regola per mantenere performance superiori rispetto alla media continentale.
In particolare, Goldman stima che le banche di Italia e Spagna possano generare circa il 2,6% di capitale organico. Una cifra che, oltre a garantire dividendi consistenti, permetterebbe anche nuove acquisizioni. Il report della banca d’affari Usa sottolinea poi la politica aggressiva degli istituti italiani nella distribuzione di utili: alcune realtà prevedono di restituire agli azionisti fino all’80% degli utili in cash. Tra il 2025 e il 2027 i rendimenti medi attesi si collocano tra il 9% e il 10% per gli investitori delle banche italiane e attorno al 7% per quelli degli istituti spagnoli. In uno scenario favorevole, gli analisti ipotizzano che il settore possa restituire complessivamente fino al 30% della propria capitalizzazione nell’arco di tre anni.
Sul fronte delle valutazioni, Goldman riconosce che il rally dei titoli bancari ha fatto salire i prezzi, ma i multipli restano relativamente contenuti: il rapporto prezzo/utili si aggira intorno a 9,5 volte, mentre quello prezzo/valore contabile tangibile si ferma a 1,5 volte.
Le scelte di Goldman Sachs tra Piazza Affari e Madrid
Ma quali titoli privilegiare? Nella lista delle raccomandazioni spiccano Banco Bpm, UniCredit e Santander, tutti confermati con rating “buy”. Per l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, gli analisti segnalano la maggiore crescita potenziale in Europa sul fronte delle commissioni (+5,8%), unita a una gestione oculata dei costi e a basi patrimoniali solide. Target price 15,70 euro. Anche UniCredit riceve una valutazione positiva grazie a una politica di distribuzione del capitale considerata tra le più competitive del settore.
Situazione diversa per Intesa Sanpaolo: il titolo è stato ridotto da “buy” a “neutral” dopo l’impennata in Borsa del 166% dal 2022, che secondo Goldman Sachs lascia poco spazio a ulteriori sorprese positive.
Sul versante iberico, Santander resta tra le preferite per la capacità di rilancio dimostrata negli ultimi anni. CaixaBank, invece, viene promossa da “sell” a “neutral” in virtù della tenuta della redditività e di un ritorno sul capitale proprio al 17%. Tra i nomi di dimensioni minori, la banca americana guarda con favore a Bankinter e al portoghese BCP, mentre consiglia di disfarsi delle azioni Unicaja, penalizzate da una debolezza strutturale nei rendimenti e dall’assenza di elementi capaci di innescare un re-rating del titolo.