Comprare polizze solo dalle compagnie assicurative? Preparatevi, non sarà più così

GOOGLE, FACEBOOK E APPLE BUTTANO UN OCCHIO SULLE ASSICURAZIONI – Il settore assicurativo, nonostante evidenzi dei fondamentali positivi con particolare riferimento alla crescita complessiva e alla redditività, deve comunque confrontarsi con un contesto di fortissimi cambiamenti tecnologici, con significativi impatti, ad esempio, sui comportamenti dei consumatori. “Un nostro recente studio”, commenta Daniele Presutti (nella foto), responsabile Insurance Italia e mercati emergenti e managing director di Accenture, “evidenzia come il 67% degli attuali clienti sarebbe disposto ad acquistare una polizza da player non assicurativi. E se il dato relativo alle banche è già ‘metabolizzato’ dal sistema, è l’apertura verso player differenti e lontani dai tradizionali operatori finanziari che dovrebbe far suonare un campanello di allarme alle compagnie assicurative”. Gli “online players”, come Google, Facebook e Apple, si stanno già muovendo per posizionarsi in modo deciso sulla parte distributiva della catena del valore assicurativo, grazie a una indiscussa superiore capacità di personalizzazione di massa della interazione con il cliente.

IL MERCATO NON SARA’ PIU’ LO STESSO
– Il contesto è inoltre reso ancora più dinamico dal rapido emergere di nuovi fenomeni che richiederanno una ulteriore ridefinizione delle regole del gioco:
– Google ha acquisito Nest Labs per offrire agli utenti un’esperienza altamente personalizzata (“la casa impara le abitudini del consumatore e autogestisce riscaldamento, consumi energetici”)
– Apple ha lanciato HomeKit, un kit software che si interfaccia con dispositivi intelligenti di partner industriali (es. termostati Honeywell) per condividere informazioni e gestire la domotica direttamente sui propri smartphone
Il grande punto di attenzione per le compagnie è che aumenta esponenzialmente la possibilità di ingresso di player specializzati naturalmente più portati all’innovazione, alla gestione organizzata di grandi moli di dati e ad un differente livello di intimacy con i propri clienti attraverso eco-sistemi in cui coesistono molteplici attori.

L’ESPERIENZA NON BASTA, SERVE INNOVAZIONE – Il mercato assicurativo si trova ad un punto di svolta che richiede una radicale ridefinizione della stessa industria.
“In questo contesto” prosegue Presutti, “la costruzione del proprio eco-sistema diventa un elemento fondamentale per rimanere rilevanti, gestire il rapporto con il cliente e fornire servizi di nuova tipologia. Le compagnie devono potere giocare differenti ruoli allo stesso tempo con dei modelli operativi in grado di sostenerli e modelli di business che cambiano a secondo del ruolo che si gioca:
– Advisor nella soluzione della gestione del rischio
– Aggregatore di servizi forniti da altri in combinazione con i propri
– Facilitatore nell’accesso ad altre tipologie di servizi connessi con il mondo della protezione, del risparmio, della salute”

Le compagnie di assicurazioni possono giocare un ruolo primario facendo leva su skills profonde, bilanci solidi, enorme scala, “process discipline” e ricchezza dei dati, possono decidere di giocare un ruolo primario, ponendosi al centro di un eco-sistema digitale che connette il consumatore ad una vasta gamma di prodotti e servizi. “Il Connected Insurer” conclude Presutti “può reinventare il modello di business assicurativo, riposizionando le compagnie verso un ruolo guida nella vita di tutti i giorni”.

INTANTO IN ITALIA IL MERCATO CRESCE – Nel 2013 la raccolta premi nel mercato assicurativo italiano è tornata a crescere in modo significativo (+13,1% rispetto al 2012), dopo due anni di contrazione, per un totale complessivo di 118,8 miliardi di euro rispetto ai 105,1 miliardi di due anni fa. Per il 2014 è previsto un ulteriore incremento, con una raccolta premi complessiva di 142,9 miliardi di euro. La crescita del settore è stata trainata dall’ottima performance del settore Vita, che ha visto una raccolta premi complessiva di 85,1 miliardi (+22,1% rispetto al 2012). L’aumento è distribuito costantemente in quasi tutti i mesi dell’anno con una crescita media annua dei premi di nuove polizze del 30%. In termini di prodotti, si è registrata una crescita dell’incidenza delle polizze tradizionali (76,3% vs. 73,4% nel 2012), mentre si è arrestata quella dei fondi di investimento (16,9% nel 2011, 19,8% nel 2012, 18,2% nel 2013).
  
I SETTORI IN AFFANNO
– Risulta invece ancora in lieve contrazione il settore Danni (-4,6% rispetto al 2012, per un valore di 33,7 miliardi). Nel comparto si è assistito a una diminuzione della quota di mercato degli agenti (-1,5% rispetto al 2012), mentre è in lieve aumento la quota di mercato delle Dirette (+0,1% rispetto al 2012). Nel ramo Rca, il canale internet e telefonico è il secondo canale dopo gli agenti, con una quota di mercato del 7,7%. Le assicurazioni italiane confermano di avere una struttura patrimoniale solida grazie al tradizionale approccio prudenziale e conservativo delle Autorità e delle Compagnie: il margine di solvibilità effettiva risulta infatti di circa 2 volte superiore al margine richiesto. La redditività rimane ancora molto positiva con un roe di sistema del 9,7%, legato sia all’andamento del settore Vita (grazie a una raccolta netta positiva per circa 18 miliardi registra un risultato d’esercizio positivo per 3 miliardi), sia a quello del settore Danni (a fronte di un calo dei premi del 3,5% si registra una diminuzione del 9,2% dell’onere per sinistri). Il primo trimestre 2014 conferma il complessivo trend di crescita, trainato dal Business Vita, grazie ad una maggiore e diversificata offerta di prodotti commercializzati tramite gli sportelli bancari. Prosegue invece la flessione del Danni a causa di una significativa riduzione dei premi Auto.

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