Intesa Sanpaolo, Cina può diventare secondo mercato dopo Italia

Intesa Sanpaolo guarda alla Cina

La Cina si fa più vicina per Intesa Sanpaolo: secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato dell’istituto, Carlo Messina, parlando a margine del World Economic Forum in corso a Davos, in Svizzera, “Intesa Sanpaolo guarda a possibili opzioni per crescere in Cina” e per questo verranno fatti investimenti e verranno valutate eventuali partnership strategiche con operatori locali.

L’istituto ha già delle partecipazioni

L’istituto italiano ha del resto già ricevuto il via libera per salire al 100% di una financial advisory company, oltre a possedere una partecipazione del 15% in un istituto bancario ed una del 49% in una società di gestione. Messina ha aggiunto che nel nuovo piano d’impresa saranno messe assieme “tutte queste aree e la Cina potrà davvero essere la nostra seconda area di crescita, dopo l’Italia”.

Avanti con le cessione di ulteriori Npl

Messina ha anche segnalato come Intesa Sanpaolo intenda accelerare il processo di riduzione dei crediti deteriorati ancora presenti in bilancio “anche attraverso partnership strategiche”, come quella, in corso di trattativa, con Intrum Justitia per cedere la piattaforma di servicing dei crediti deteriorati, operazione che potrebbe includere anche la vendita di 10 miliardi di Npl.

Si prepara riassetto nell’asset management

Sempre nel nuovo piano strategico troveranno spazio un riassetto strategico del settore dell’asset management e il consolidamento delle attività rilevate dalle due ex banche popolari venete, che dovrebbe generare sinergie e crescita. Il tutto confermando la politica di remunerazione degli azionisti tramite dividendi, remunerazione che nell’arco del precedente piano industriale è risultata pari a 10 miliardi di euro (di cui 3,4 miliardi legati ai risultati 2017).

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