Asset allocation: le banche europee sono sottovalutate. Ecco perchè

Grazie ai numeri del secondo trimestre, i risultati degli stress test e le prospettive aggiornate del management continuiamo a essere estremamente ottimisti per il settore bancario europee per i prossimi 12-18 mesi“. Ad affermarlo è James Macdonald, senior portfolio manager di RBC BlueBay AM, che di seguito spiega nei particolari la view.

In linea con le nostre aspettative, i risultati del secondo trimestre sono stati particolarmente solidi, con il 95% delle banche che ha battuto, in aumento, le aspettative sugli utili per il decimo trimestre consecutivo. Prima dell’estate, abbiamo sottolineato che il mercato sembrava troppo pessimista per quanto riguarda il reddito netto da interessi, spinto dall’aumento del beta dei depositi. Continuiamo a ritenere che il punto di arrivo del beta rimarrà ben al di sotto delle aspettative degli analisti, anche per il 2023, e quindi continuerà a rappresentare un forte stimolo al rialzo per gli utili e le aspettative di guadagno nel prosieguo dell’anno.

Ci sono nubi all’orizzonte?

Anche la qualità degli asset è rimasta solida. Le nubi potrebbero iniziare a manifestarsi all’orizzonte, ma ancora una volta i non-performing loans rimangono moderati e al di sotto delle indicazioni molto conservative del management e delle aspettative degli operatori di mercato. Il 67% degli accantonamenti effettuati ha riguardato accantonamenti cautelativi piuttosto che non-performing loans, aggiungendo così riserve a cui le banche possono attingere in risposta a eventuali pressioni economiche future. Non ci aspettiamo che gli accantonamenti rimangano così bassi, ma certamente siamo diventati più fiduciosi nelle prospettive a breve termine.

Gli stress test sono rassicuranti

Anche i risultati degli stress test biennali pubblicati in estate sono stati molto rassicuranti. Gli scenari macroeconomici avversi testati sono stati i più duri mai visti, prevedendo un calo del Pil del 5,9%, un aumento della disoccupazione al 12,4%, un calo del 20% dei prezzi delle case e un calo del 29% degli immobili commerciali. Ciononostante, la riduzione del Common Equity Tier 1 (CET1) è stata inferiore a quella registrata nei test precedenti, grazie alla solida posizione del settore e ai tassi d’interesse più elevati che hanno favorito gli utili, che possono essere utilizzati per assorbire le perdite.

I programmi di buyback di azioni sostengono le previsioni positive

Numerose autorità di vigilanza si sono avvicendate nei mesi estivi, evidenziando la capacità di tenuta del settore. Negli ultimi mesi sono stati approvati numerosi programmi di riacquisto di azioni proprie e se ne prevedono altri per il resto dell’anno. In effetti, il volume dei rendimenti per gli azionisti è ora superiore ai livelli precedenti al 2007 e i livelli di capitale continuano a crescere. Per la prima volta nella storia, i buyback stanno riducendo il numero di azioni in circolazione del settore, il che dovrebbe essere di supporto per le azioni bancarie.

Le valutazioni sono ancora scollegate dalla forza dei fondamentali

Nonostante queste vibrazioni positive e il fatto che il mercato si sia lasciato alle spalle gli eventi di marzo, le valutazioni del settore, a nostro avviso, rimangono significativamente scollegate dalla sua forza fondamentale. Le valutazioni azionarie continuano a essere scambiate ai minimi storici di P/E, nonostante i continui aggiornamenti degli utili. Anche se in lieve ripresa, gli spread creditizi rimangono estremamente elevati e vicini ai livelli massimi degli ultimi tre anni, nonostante la chiara evidenza della solidità e della resistenza dei bilanci.

Riteniamo che le banche europee offrano un’opportunità in termini di rischio-rendimento molto interessante nei prossimi mesi. Non vediamo nulla nell’immediato futuro che possa compromettere questa view.

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