Julius Baer, crolla l’utile

Scatta il momento dei bilanci in casa Julius Baer. La banca svizzera di gestione patrimoniale ha comunciato un utile netto in calo per il primo semestre in un contesto di flessione delle commissioni e reddito da intermediazione.

L’utile netto è diminuito del 23% rispetto al primo semestre dello scorso anno a 343 milioni di franchi svizzeri (310 milioni di euro), mentre i ricavi sono diminuiti del 5% a 1,7 miliardi di franchi svizzeri. Le attività in gestione, tuttavia, sono aumentate dell’8% rispetto alla fine del 2018, a 412,3 miliardi di franchi svizzeri, grazie al rimbalzo delle principali borse ma anche all’integrazione della sua partecipazione nella messicana NSC Asesores, che è aumentata a marzo.

Gli afflussi di nuovo capitale nel primo semestre   sono ammontati a 6,2 miliardi di franchi svizzeri, in aumento del 3,2%, un livello inferiore all’obiettivo di crescita a medio termine del 4-6 per cento. La banca ha attribuito questa minore crescita ai deflussi di capitali nella sua   controllata italiana Kairos. “Il programma di riduzione dei   costi avviato all’inizio di quest’anno è sulla buona strada e vedremo i suoi effetti concretizzarsi nei prossimi mesi e   per tutto il 2020” ha affermato il ceo Bernhard Hodler. Dopo un periodo di forte espansione, la banca ha scelto di   concentrarsi nuovamente su un numero inferiore di mercati. All’inizio dell’anno aveva previsto na riduzione del 2% della forza lavoro entro la fine del 2019.

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