Secondo quanto risulta Milano Finanza questo potrebbe diventare l’arma letale per gli evasori e facilitare il compito della Guardia di Finanza, da tempo sulle piste di qualcosa come 140 miliardi di euro nascosti off shore detenuti da soggetti però di nazionalità italiana.
Il protocollo d’intesa, che dovrà poi essere sottoposto anche al vaglio delle autorità europee della concorrenza, sarà sottoscritto dal ministero dell’Economia, dall’Associazione Bancaria Italiana, da Poste Pay e da tutti i circuiti di pagamento (Bancomat, Mastercard, Visa, American Express, Diners), nonché i centri applicativi (Sia e Nexi e Iccrea) e le associazioni di categoria (Confesercenti, Confartigianato, Confapi, Reteimpresa) tutte citate nel documento, ancora riservato, e denominate «le parti» a conferma che si tratta di un contratto, con gli italiani onesti.
Anche se la strada da fare è ancora lunga, il memorandum dovrà diventare vincolante per tutte le banche che lo sottoscriveranno. Per PostePay si tratta di non applicare all’esercente, ai pagamenti fino a 10 euro «alcuna commissione sulla singola transazione» e commissioni inferiori «di almeno il 50% per i pagamenti di importo superiore ai 10 e inferiori ai 25 euro» rispetto a quelle che applica in media per operazioni di importo superiore ai 25 euro. Analoga misura è prevista dalla bozza per i circuiti di pagamento: nessuna commissione interbancaria, né commissioni operative o di adesione al circuito (scheme fees) per i pagamenti con carta di debito o di credito fino a 10 euro e sforbiciata anche in questo caso «di almeno il 50%» sulle spese tra 10 e i 25 euro. Stessa cosa per Nexi & C dei circuiti applicativi, che si impegneranno a «non applicare commissioni agli intermediari per pagamenti con carta di importo fino a 10 euro e a ridurre di almeno il 50% le suddette commissioni per i pagamento tra i 10 e i 25 euro, sempre rispetto alle commissioni applicate in media dal centro applicativo per operazioni di importo superiore ai 25 euro.