Asset allocation, Cina: prospettive in miglioramento, ma restano squilibri strutturali

Le prospettive economiche della Cina si stanno gradualmente schiarendo, grazie anche alla recente (seppur parziale) revoca dei dazi da parte degli Stati Uniti. Secondo Guillaume Tresca, senior emerging market strategist di Generali Investments, questa misura “comporta un rischio positivo per l’attività e il sentiment, rafforzando la nostra previsione di una crescita del 4,2%”.

Il miglioramento delle relazioni commerciali sta infatti sostenendo la fiducia degli operatori economici e potrebbe innescare un’ulteriore espansione del ciclo produttivo, nonostante la fase ancora delicata dell’economia globale.

Politburo atteso a luglio per nuove misure di sostegno

Il prossimo appuntamento cruciale per l’economia cinese sarà la riunione del Politburo prevista a luglio. “I responsabili politici dispongono di un certo margine di manovra”, sottolinea Tresca, aggiungendo che durante questo incontro “potranno offrire ulteriori sostegni e orientamenti”.

Le autorità cinesi potrebbero quindi varare nuovi pacchetti di stimolo per favorire l’attività economica e centrare l’obiettivo di crescita annuale fissato al 5% per il 2025.

Squilibri persistenti tra produzione e consumi

Nonostante alcuni segnali positivi, permangono forti squilibri strutturali. “La produzione si mantiene solida, mentre il consumo rimane debole”, spiega Tresca. Il settore tecnologico continua a trainare l’attività manifatturiera, ma le vendite al dettaglio restano inferiori alle attese e il programma di permute — uno dei principali strumenti adottati finora — sta progressivamente esaurendo la sua efficacia.

Particolarmente delicata resta la situazione del mercato immobiliare. “Il settore immobiliare è ancora in fase di recupero, il che dovrebbe limitare una ripresa significativa dei consumi”, osserva Tresca, evidenziando come la correzione dei prezzi delle abitazioni continui a pesare sulla fiducia delle famiglie e sulla loro propensione alla spesa.

I margini di manovra della politica monetaria

Sul fronte monetario, Pechino ha iniziato a muoversi con cautela. “La Cina ha ridotto il tasso di interesse di riferimento di 10 punti base, portandolo all’1,40%, e prevediamo un’ulteriore diminuzione di 30 punti base entro la fine dell’anno”, prevede Tresca. Questa politica di allentamento monetario, insieme alla stabilizzazione dello yuan e all’aumento delle emissioni di bond speciali negli ultimi mesi, offre al governo alcuni strumenti per sostenere la crescita.

Tuttavia, come sottolinea lo strategist di Generali Investments, “la politica di easing monetario può offrire un sollievo temporaneo, ma non comporta necessariamente una svolta significativa dell’economia”.

Rischi geopolitici ancora presenti

Nonostante il superamento del picco di incertezza, restano all’orizzonte potenziali fonti di turbolenza. Tresca avverte che “non si può escludere la possibilità di nuove turbolenze fino alla fine della pausa di 90 giorni”, facendo riferimento alle possibili pressioni da parte degli Stati Uniti sulla movimentazione marittima delle merci in Asia, che potrebbero nuovamente ostacolare le esportazioni cinesi.

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