Dopo il cosiddetto “giorno della liberazione” ad aprile, il mercato azionario giapponese ha vissuto una fase di forte rialzo, culminata a metà agosto con il Nikkei 225 ai massimi. «Diversi fattori concomitanti hanno determinato questo rimbalzo», spiega Daniel Hurley, Portfolio Specialist di T. Rowe Price.
Il più significativo è stato l’accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti, che ha fissato i dazi al 15%, ben al di sotto del 25% inizialmente previsto. «È un risultato importante – sottolinea Hurley – perché include anche il settore automobilistico, nonostante l’80% del deficit commerciale statunitense derivi proprio dalle automobili».
A questo si aggiungono le attese per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve in autunno, che dovrebbe sostenere gli asset rischiosi. «Il Giappone è un mercato aperto e ciclico: tassi più bassi saranno di sostegno», osserva Hurley.
Economia interna in ripresa
Un altro driver è la trasformazione dell’economia giapponese. «Stiamo assistendo a un’uscita da decenni di assenza di inflazione e crescita», spiega Hurley. L’inflazione si sta consolidando e la ripresa economica induce investitori e risparmiatori a spostare capitali verso l’azionario.
La riforma della corporate governance
Tra i fattori strutturali più rilevanti, la riforma della corporate governance, in atto dal 2012, ha accelerato con un’ondata di riacquisti di azioni. «Questo ha creato vaste opportunità e favorito il ritorno degli hedge fund e degli investitori internazionali», sottolinea Hurley.
I rischi: demografia e crescita
Il principale ostacolo resta l’invecchiamento demografico. «Il calo della popolazione e l’invecchiamento limiteranno la crescita del PIL e peseranno sui conti pubblici», avverte Hurley. Tuttavia, queste sfide stanno spingendo il Paese a rafforzare le riforme strutturali, aumentando produttività e attrattività per gli investimenti esteri.
«Circa il 50% del Topix è ancora scambiato con un rapporto prezzo/valore contabile inferiore a 1: questo apre a molte opportunità», aggiunge.
I settori più promettenti
Secondo Hurley, le riforme di governance stanno permeando l’intero mercato, ma alcuni settori appaiono più dinamici.
- Finanziario: «Uscendo da 30 anni di deflazione, il settore dovrebbe beneficiare di tassi più elevati e di curve dei rendimenti più ripide».
- Industriale: spinto dalla riforma della governance, dalla crescita globale e dagli investimenti pubblici. «In particolare, le industrie della difesa stanno beneficiando degli impegni di spesa dei membri della NATO, compreso il Giappone».
Uno scenario di opportunità
Le valutazioni, nonostante il rialzo, restano interessanti. «Siamo ottimisti su un orizzonte temporale di 3-5 anni», conclude Hurley. «I fattori che hanno favorito il rimbalzo – dall’accordo commerciale con gli Stati Uniti al possibile taglio dei tassi della Fed – rimangono in atto. Inoltre, la riforma della corporate governance e il ritorno di crescita e inflazione dopo trent’anni di stagnazione rappresentano un enorme sviluppo e una grande opportunità».