Rating sovrano italiano confermato da S&P’s, per ora

S&P’S RASSICURA: RATING ITALIANO STABILE – Nella pioggia di commenti all’esito del referendum italiano, negativo per la riforma e destinato ad avere ripercussioni politiche (Matteo Renzi si è dimesso, nella giornata si capirà se c’è la possibilità che il governo di fatto sopravviva con un nuovo premier per cercare di chiudere la legislatura al 2018 o debba essere sostituito da un governo di scopo per modificare la legge elettorale e prepararsi ad elezioni anticipate) uno dei più rassicuranti per il mercato è arrivato da Standard & Poor’s.

RIFORMA POTEVA AVERE RIFLESSI POSITIVI – In una nota l’agenzia di rating ha annunciato che non vi sono impatti “per ora” sul rating sovrano italiano (che resta pertanto “BBB-”/ “A-3” con outlook “stabile”) a seguito dell’esito del referendum. Tuttavia “la riforma respinta voleva fare chiarezza sulle responsabilità dell’amministrazione centrale e locale e convertire il bicameralismo parlamentare italiano in un sistema monocamerale per semplificare il processo legislativo italiano e facilitare il ruolo esecutivo del governo”.

NESSUN IMPATTO NEGATIVO IMMEDIATO – Per quanto la riforma potesse avere “effetti potenzialmente positivi”, nell’immediato l’esito negativo del referendum “non ha un impatto sull’affidabilità creditizia dell’Italia” non essendovi immediate implicazioni per l’economia italiana o la politica di bilancio. Anche perché, come notano gli analisti, il sistema bicamerale italiano e l’esistenza di un sottile margine di maggioranza a fronte di un’opposizione piuttosto vivace, non ha impedito a Renzi di varare una serie di riforme strutturali nel campo del lavoro, dell’istruzione e del sistema bancario. Chi vivrà vedrà, dunque.

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