Mediobanca: trimestre solido con il wealth management motore di crescita

Il primo trimestre dell’esercizio 2025/2026 si chiude per Mediobanca con risultati in linea con le attese e una conferma della tenuta di tutte le aree di business, in particolare del Wealth Management (WM), che si conferma il principale pilastro del modello di crescita del gruppo.

L’istituto guidato da Alessandro Melzi d’Eril, ora sotto la direzione e coordinamento di Mps, ha registrato un utile netto di 321,7 milioni di euro prima dei costi legati alle operazioni straordinarie su Mps e Banca Generali, in calo di appena il 2,5% rispetto all’anno precedente. I ricavi consolidati si sono attestati a 867,6 milioni, con un cost/income al 43,9% e un CET1 ratio del 15,8%, segno di una solidità patrimoniale confermata.

Wealth management in espansione: masse per 116 miliardi e raccolta netta di 2,5 miliardi

Il Wealth Management consolida la propria centralità nella strategia di Mediobanca: le Total Financial Assets (TFA) salgono a 115,9 miliardi di euro, in crescita del 12,4% su base annua e del 3,4% rispetto al trimestre precedente. La raccolta netta (NNM) trimestrale raggiunge 2,5 miliardi, un risultato sostanzialmente in linea con l’anno scorso, trainato dagli afflussi nella componente AUM (+2 miliardi) e nei depositi (+721 milioni), parzialmente compensati da deflussi nelle AUA (-273 milioni).

La composizione delle masse mostra una crescente qualità: oltre l’80% delle TFA è costituito da asset gestiti, con un effetto mercato positivo pari a 1,3 miliardi. I depositi raggiungono 31,1 miliardi, mentre gli AUM/AUA complessivi si attestano a 84,8 miliardi, in aumento del 13,1% rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio, la divisione Premier chiude il trimestre con 49,7 miliardi di TFA, di cui 30,9 miliardi di raccolta indiretta (+19,6% nno su anno), mentre il segmento Private raggiunge 50,4 miliardi, sostenuto da 380 milioni di raccolta derivante da eventi di liquidità. L’Asset Management sale a 33,4 miliardi, con flussi positivi su tutte le piattaforme — in particolare Polus Capital (10,9 miliardi di masse, +620 milioni nel trimestre) e RAM AI, prossima ai 2 miliardi (+150 milioni).

Redditività sotto pressione, ma margini ricorrenti in crescita

I ricavi del wealth management si attestano a 224,3 milioni (-1,8% anno su anno), con commissioni nette in crescita a 127,7 milioni (+2,7% a/a), sostenute dalle management e banking fees, mentre le upfront fees risultano in flessione per effetto della minore attività sui prodotti strutturati. Il margine di interesse (93,8 milioni, -7,9% a/a) risente invece della compressione dei rendimenti e del costo della raccolta, in un contesto competitivo.

L’utile netto di divisione è pari a 44 milioni di euro (-17% a/a), con un RoRWA del 2,6% e un cost/income al 71%, che riflette i costi di espansione della rete distributiva e gli investimenti tecnologici.

La rete Premier nel trimestre ha registrato inserimenti netti di otto nuovi professionisti.

Focus sui prodotti: fondi, gestioni e private markets

Sul fronte dell’offerta, Mediobanca ha proseguito nel rafforzamento della proposta per la clientela ad alta patrimonializzazione. Nel Private Banking, il trimestre è stato caratterizzato da una raccolta superiore a 130 milioni nei private markets e da un ampliamento dell’offerta di gestioni patrimoniali personalizzate. Nel Premier Banking è proseguito il collocamento dei fondi target maturity, inclusa la nuova edizione di Mediobanca Selezione Cedola.

Nel segmento Alternative Asset Management, Polus ha lanciato il nuovo fondo CLO XX in Europa (450 milioni) e il primo fondo Special Situations, che ha superato l’obiettivo iniziale di 800 milioni.

Un trimestre di consolidamento

Nel complesso, il wealth management conferma il proprio ruolo di traino per il gruppo Mediobanca, rappresentando una quota significativa della redditività consolidata e contribuendo alla stabilità dei ricavi in un contesto di tassi in discesa e mercati più selettivi.

La banca guarda ai prossimi trimestri con prudenza e fiducia: il management prevede una raccolta netta solida, seppur inferiore ai livelli record del trimestre appena concluso, e un incremento delle commissioni, grazie al rafforzamento dell’offerta di investimento e alla ripresa delle attività di collocamento.

 

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