I mercati finanziari globali navigano in acque contrastanti. Da un lato, l’entusiasmo per l’Intelligenza Artificiale continua a spingere i listini statunitensi a livelli record, dall’altro, i rischi legati a valutazioni ormai estreme e all’incertezza politica consigliano prudenza. È questa la fotografia scattata dagli esperti di DWS nel loro “Market Outlook” di novembre.
Il dominio (e i rischi) dell’AI
Il rally dei titoli tech a stelle e strisce non accenna a fermarsi. “Dall’uscita di ChatGPT, appena 41 titoli legati all’AI hanno rappresentato il 75% dei guadagni dell’S&P 500″, sottolineano gli esperti di DWS. “Le valutazioni dei titoli azionari statunitensi hanno raggiunto massimi storici, la concentrazione è straordinariamente alta. E a breve termine sembra esserci addirittura spazio per ulteriori rialzi”, afferma Vincenzo Vedda, Chief Investment Officer di DWS. Tuttavia, avvertono, l’interdipendenza tra le corporation dell’AI sta diventando un problema, rendendo difficile distinguere clienti, partner e concorrenti.
L’Europa e la strategia dei dividendi
In questo contesto, la diversificazione diventa fondamentale. “Siamo ora di nuovo più costruttivi sui titoli tedeschi, che non si sono mossi molto dalla fine di maggio”, aggiunge Vedda. Gli effetti dei massicci programmi di spesa pubblica in difesa e infrastrutture dovrebbero farsi sentire nel prossimo anno, ponendo fine alla stagnazione dei prezzi.
La ricerca di opportunità al di fuori dei tech statunitensi porta anche verso una strategia basata sui dividendi. “Essere vincenti con una strategia sui dividendi in un ambiente del genere è piuttosto impegnativo”, ammette Thomas Schüßler, portfolio manager di DWS. “Ma ci sono ancora molte azioni con dividendi interessanti”. Schüßler punta su settori come la finanza, i beni di consumo, le case farmaceutiche e il petrolio, privilegiando l’Europa e l’Asia, dove i rendimenti da dividendo, seppur in calo, si attestano ancora su un interessante 3%.
Obbligazioni e alternative
Anche il mondo fixed income offre spunti. Gli esperti di DWS segnalano che i rendimenti delle obbligazioni societarie investment grade in Europa sono scesi a soli 76 punti base, “il che significa che il cuscinetto contro le sorprese negative è corrispondentemente basso”. Tuttavia, la domanda per questa asset class rimane robusta.
Nel lungo termine, Dirk Schlüter, Head of House of Data di DWS, evidenzia come le azioni potrebbero non essere più le uniche protagoniste. “Negli Stati Uniti, i premi per il rischio azionario – almeno rispetto alle obbligazioni ad alto rendimento – sono diventati persino leggermente negativi”. Tra le alternative più promettenti, gli esperti citano gli investimenti in infrastrutture quotate, per le quali si attendono “rendimenti medi annuali di circa un punto percentuale superiori a quelli del mercato azionario ampio”.
I rischi sul tavolo
Il quadro non è però privo di nubi. La Fed ha tagliato i tassi, ma un eventuale arresto nel ciclo di alleggerimento potrebbe mettere sotto pressione i mercati. “Se gli alti investimenti in Intelligenza Artificiale non produrranno i rendimenti più elevati sperati, i mercati azionari statunitensi, molto valutati, potrebbero subire contraccolpi”, avvertono gli esperti di DWS. A ciò si aggiunge l’instabile situazione politica in Francia, “un esplosivo mix per il Paese e per l’Unione Europea nel suo insieme”.
In conclusione, il messaggio di DWS per gli investitori è chiaro: non c’è motivo di fuggire dai mercati, ma ci sono “molte buone ragioni per porre maggiore attenzione al tema della diversificazione”, sia tra le diverse classi di attività che al loro interno.