Fisco: vicino l’accordo tra Italia e Svizzera

INTESA NATALIZIA – C’è ottimismo intorno all’accordo che potrebbe vedere la luce il prossimo 21 dicembre. Italia e Svizzera, infatti, potrebbe raggiungere un’intesa sulla regolarizzazione dei conti di clienti italiani negli istituti di credito elvetici entro il 21 dicembre prossimo. Lo ha riferito l’ambasciatore svizzero Oscar Knapp, responsabile Divisioni Mercati della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie, spiegando che per quella data si punta ad una intesa tecnica che i rispettivi parlamento dovranno poi ratificare.

L’ACCORDO RUBIK – Ma di cosa si tratta? Il nuovo accordo, chiamato Rubik – che replicherebbe in sostanza l’intesa raggiunta tra Berna e Londra, Vienna e soprattutto con la Berlino – tasserebbe i capitali esportati illegalmente nelle banche elvetiche e potrebbe essere sottoscritto entro la fine dell’anno (sarebbero esclusi immobili, opere d’arte e yacht). L’accordo prevede come punto di partenza il mantenimento dell’anonimato degli esportatori di capitali da parte delle autorità svizzere che però si farebbero carico di tassarli in base all’aliquota di riferimento che verrà stabilita nell’intesa bilaterale.

COME FUNZIONA
– Chi ha già scudato i propri capitali, prima di tutto, non dovrà apportare nessuna modifica. Come funzionerà? Se un italiano ha un conto presso una banca svizzera, sarà la banca svizzera a provvedere al calcolo delle imposte, con una ritenuta fiscale analoga al 20% che pagherebbe in Italia. A questo poi si dovrebbe aggiungere il costo dell’eventuale anonimato garantito dalla banca svizzera, che potrebbe ammontare tra il 10 e il 15%. Ecco come si arriva a un complessivo 30-35%.

IL RISPARMIO – Il totale insomma è una vera e propria stangata rispetto a chi ha fatto ricorso dal 2001 al 2010 degli scudi al 4%, ma inferiore alla tassa prevista dall’accordo con il governo tedesco (al 40%). “Vogliamo garantire la massima trasparenza ai flussi finanziari verso la svizzera pur conservando il rispetto della privacy e del segreto bancario” ha concluso Knapp. Si stima che i risparmi italiani attualmente presenti in Svizzera ammontino a circa 160 milardi di euro. E secondo i calcoli, scrive Il Sole 24 Ore, lo Stato italiano potrebbe incassare circa 20-30 miliardi di euro (calcolando il 20% su 100-150 miliardi).

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