Banche, quanto sono costati quei diamanti galeotti

Diamanti venduti a prezzi gonfiati agli sportelli delle banche. La vicenda è diventata inchiesta.
Sono 105 le persone rinviate a giudizio e 5 le società, di cui 4 sono banche. Le persone offese sono più di 600. Due gli intermediari coinvolti: la International Diamond Business spa (in fallimento) e Diamond Private Investment spa (in liquidazione).

Nel mirino della procura sono finite Banco Bpm (che assieme ad un suon ex dirigente dovrà rispondere di ostacolo alle autorità), la controllata Banca Aletti, Unicredit, Banca Mps e Idb; assieme anche a Intesa Sanpaolo e Dpi, che al contrario hanno chiesto il patteggiamento.

L’indagine, condotta dalla procura di Milano, sotto la direzione del pubblico ministero, Grazia Colacicco, ha operato con il supporto del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono: truffa, autoriciclaggio, riciclaggio, corruzione fra privati e, in un caso, ostacolo all’autorità di vigilanza.

I clienti si sono ritrovati praticamente in mano pietre preziose, scoprendo un valore più basso del 30%. Ciò è stato possibile perché nel 2016 venivano siglati molti contratti con commissioni fino al 24% a favore degli istituti, che facevano gonfiare il prezzo delle pietre.

Tutte tranne Banco Bpm hanno ripagato i clienti ricevendo indietro le pietre preziose. Se dovesse diventare definitiva una sentenza di condanna, gli oltre 100 milioni di euro in pietre sequestrate dalla procura di Milano verrebbero messi in vendita in un lotto unico all’asta, e ciò rischia di abbattere il valore dei diamanti.

Gli analisti sottolineano come i reclami continuino ad aumentare. In questo scenario è Banco Bpm l’istituto ad oggi “maggiormente esposto”, poiché avendo ricevuto il maggior numero di richieste è riuscita a rimborsare una minima percentuale dei correntisti: il 37%.

Quanto a Unicredit, il gruppo milanese ha pagato il 75% del petitum, il resto vale circa 0,102 miliardi di euro e 2 punti base sul Cet 1. Anche in questo caso, non è noto l’importo delle pietre originariamente venduto. La banca ha detto di avere 73 milioni di euro di diamanti.
Infine Intesa ha pagato tutti i clienti per un totale di 114 milioni di euro contro i 130 milioni di euro originariamente venduti.
Infine, Mps ha reso noto un petitum di 302 milioni di euro, mentre l’importo dei diamanti originariamente venduti era di 344 milioni.

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