Piazza Affari, ecco lo stato delle banche in Borsa

Dopo dodici mesi da dimenticare, tra guerra, inflazione e carenza di materie prime, il 2023 sembra confermare la capacità dei mercati finanziari di guardare avanti, puntando su una seconda metà dell’anno in crescita. Come scrive L’Economia de Il Corriere della Sera, in queste settimane Piazza Affari ha recuperato terreno, e il settore bancario è risultato uno dei più dinamici. Sui 700 miliardi totali di valore della Borsa, le banche mettono insieme circa 120 miliardi, ovvero il 17% del totale.

Di questa percentuale, Intesa Sanpaolo e Unicredit valgono da sole circa il 60%, poco meno di 72 miliardi in due (oltre 43 Intesa, oltre 28 Unicredit). Se le due grandi banche commerciali dominano la classifica per capitalizzazione, alle loro spalle si mettono in evidenza alcuni istituti molto specializzati, come FinecoBank, terza banca italiana per capitalizzazione a circa 10 miliardi di valore, ovvero l’8,48% del totale. Seguono Banca Mediolanum,  al quinto posto per capitalizzazione con oltre 6,3 miliardi di valore riconosciuto a Piazza Affari (il 5,29% del settore) e Banca Generali al settimo posto, con oltre 3,3 miliardi di valore (337%).
Bene anche Mediobanca, quarta banca italiana per capitalizzazione, con 7 miliardi di euro di valore (6,89%).

Le altre grandi banche commerciali patiscono soprattutto due fattori: una storia di acquisizioni e risanamento che il mercato apprezza con ritardo e un business model ritenuto poco profittevole, come per Banco Bpm e Bper. La banca guidata da Giuseppe Castagna supera in Borsa i 5 miliardi di valore, Bper i 3. Proprio questi due istituti sono invece tra i primi per guadagni in Borsa nel corso dell’ultimo anno. Nessuno in Italia ha fatto come Banco Bpm, che dall’inizio del 2022 ha guadagnato oltre il 36% in valore, un exploit che evidenzia come il mercato abbia infine apprezzato le strategie di Castagna, ponendo la banca di piazza Meda al primo posto tra gli investimenti nel settore in Italia.

Ma quello del credito è un mercato in evoluzione. Bf Banking group, guidato da Massimiliano Belingheri, ha superato gruppi più noti conquistando la terza piazza tra le banche che più hanno guadagnato nell’ultimo anno, con circa il 20%.
Bff si occupa di finanza specializzata, soprattutto factoring con le amministrazioni sanitarie ed è presente in diversi paesi europei. Capitalizza circa 1,3 miliardi e il business funziona al punto che dal 2022 Bff distribuisce il dividendo due volte l’anno.
Poi c’è Bper, capace di mettere assieme un +21% da inizio 2022 nonostante sia stata impegnata nella difficile acquisizione di Banca Carige. Al quarto posto per performance borsistica (+19%) c’è Credem, che negli anni ha
fatto dell’oculatezza delle esposizioni uno dei suoi tratti distintivi. Intesa Sanpaolo ha corso bene tra fine 2022 e le prime settimane del 2023, ma si trova ancora in ritardo del 12% rispetto all’inizio dello scorso anno. Unicredit resta in positivo (+6,5 %), spinta dal piano di buy-back e dalla generosa distribuzione di dividendi, fatto quest’ultimo che caratterizza anche Intesa.

Rispetto a un anno fa risultano penalizzate Mps a a causa del recente aumento di capitale (-89%), Illimity (-44%), Banca Itis e Banca Sistema (entrambe -20%), mentre FinecoBank è cresciuta del 6,6% e la Popolare di Sondrio del 7%.

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