Fisco, parte la guerra al contante di Bankitalia

Sono partiti lunedì 2 settembre i controlli sull’uso anomalo di contanti da parte della Uif, l’unità di informazione finanziaria presso la Banca d’Italia. Si tratta di una misura introdotta dalle norme del 2017 in materia di lotta al riciclaggio, che prevede l’invio delle comunicazioni su prelievi e versamenti presso banche, Poste, istituti di pagamento: le autorità potranno conoscere l’identità di chi ritira o versa banconote per oltre 10mila euro complessivi in un mese. La comunicazione dovrà essere inviata, ha chiarito la stessa Uif, anche se si supera il tetto dei 10mila euro attraverso più operazioni singolarmente pari o superiori a 1.000 euro.

Il primo invio dovrà essere effettuato entro il prossimo 15 settembre e riguarderà i dati riferiti ai mesi di aprile, maggio, giugno e luglio. La comunicazione non costituirà di per sé una segnalazione automatica di operazione sospetta ma accenderà un faro da parte della Guardia di Finanza.

I contanti in Italia restano ancora molto usati, rispetto agli altri paesi europei, nonostante l’aumento dell’utilizzo negli ultimi anni di strumenti di pagamento come carte di credito, bancomat e bonifici. In particolare, come dimostra un recente uno studio della stessa Uif, l’uso dei contanti è particolarmente radicato al Sud per una questione di arretratezza finanziaria e tecnologica, ma gli usi anomali sono concentrati al Centro Nord, laddove l’economia muove maggiori quantità di denaro.

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