I rendimenti azionari hanno finalmente iniziato ad andare oltre i Magnifici 7 includendo altre aree del mercato. “Riteniamo che questo allargamento possa continuare nel 2025, grazie alla crescente fiducia nella possibilità di evitare un atterraggio duro dell’economia, in particolare negli Stati Uniti, e al cambiamento delle dinamiche geopolitiche. A nostro avviso, si tratta di una buona notizia per gli investitori attivi“. Ad affermarlo è Marc Pinto, head of Americas equities di Janus Henderson, che di seguito illustra la view nei particolari.
La predominanza dei Mag 7 nell’indice S&P 500 significa che molte altre aree del mercato azionario sono ora scambiate a sconto. Le valutazioni interessanti, insieme al potenziale di allentamento dei tassi e alla forte crescita degli utili, potrebbero offrire nuove opportunità di rendimento agli investitori nel 2025.
Un mercato più largo
La prova dell’allargamento del mercato è diventata sempre più evidente negli ultimi mesi. L’indice S&P 500 Equal Weight, una versione equamente ponderata del benchmark per le grandi capitalizzazioni, ha sovraperformato l’S&P 500 ponderato per le capitalizzazioni in due degli ultimi sette trimestri, entrambi negli ultimi 12 mesi. Nel frattempo, da luglio, l’indice S&P SmallCap 600 ha registrato un rialzo del 13,5% rispetto al 5% dell’S&P 500 ponderato per la capitalizzazione. Anche i mercati non statunitensi sono stati positivi, con alcune regioni che hanno registrato rendimenti a due cifre fino ad oggi.
Crescono le opportunità per gli investitori attivi
In una certa misura, le elevate valutazioni dell’indice S&P 500 ponderato per capitalizzazione possono essere spiegate dal mutato contesto macroeconomico. Sulla scia delle elezioni americane, sono cresciute le aspettative che il presidente eletto Donald Trump possa inaugurare un ambiente più favorevole alle imprese – dalla riduzione delle aliquote d’imposta sulle società alla deregolamentazione – che potrebbe spingere la crescita economica nazionale. Inoltre, sebbene le previsioni di taglio dei tassi si siano ridotte a causa della potenziale crescita economica più rapida (e forse di un’inflazione più stabile), si prevede che la Fed effettuerà altri due tagli di 25 punti base entro la metà del 2025, che i prezzi delle azioni potrebbero già scontare. Concordiamo sul fatto che i tassi dovrebbero continuare a scendere negli Stati Uniti, a meno che non vengano approvate proposte politiche estreme. Allo stesso tempo, però, anche molti mercati non statunitensi stanno perseguendo politiche per stimolare la crescita e/o anticipare i cambiamenti geopolitici. Inoltre, stiamo iniziando a vedere gli impatti dell’intelligenza artificiale (AI) sull’economia in generale, creando opportunità di investimento che vanno al di là delle Mag 7. Tutto questo potrebbe essere una buona notizia per gli investitori attivi.
La nostra analisi mostra che quando l’S&P 500 EW ha sovraperformato l’indice S&P 500 ponderato per capitalizzazione su un periodo di un anno, anche il quartile più performante dei fondi azionari statunitensi a gestione attiva e large-blend ha sovraperformato il 93% delle volte. Questi dati sono convincenti. Un numero crescente di previsioni suggerisce che, nel prossimo decennio, gli indici azionari statunitensi a grande capitalizzazione potrebbero registrare in media solo rendimenti annuali a una sola cifra. Se queste proiezioni dovessero concretizzarsi, riteniamo che sarà ancora più importante per gli investitori cercare titoli in grado di battere la media.
Tagli dei tassi e ritorno delle small cap
Un settore da considerare è quello delle small cap. Storicamente, le aziende di piccole e medie dimensioni tendono a sovraperformare durante i periodi di calo dei tassi, poiché queste società hanno spesso bilanci con leva finanziaria e quindi beneficiano di una spesa per interessi più bassa, con conseguente aumento degli utili. La riduzione degli oneri finanziari può anche stimolare fusioni e acquisizioni o contribuire a minimizzare le preoccupazioni sulla liquidità aziendale. Storicamente, i cicli di sovraperformance delle large e delle small cap si alternano in genere ogni sei-quattordici anni. L’attuale fase di dominio delle large cap si sta scontrando con l’estremità di questo intervallo. Le small cap, inoltre, hanno un’ampia quota di peso nei settori industriali e dei materiali e potrebbero trarre vantaggio dalla delocalizzazione delle catene di approvvigionamento.
Le valutazioni sostengono le azioni non statunitensi
Le basse valutazioni potrebbero essere un vantaggio per le azioni non statunitensi in generale nel 2025. Molti mercati extra-USA sono profondamente scontati rispetto agli Stati Uniti. Il rallentamento della crescita in alcune regioni potrebbe giustificare questo spread. Anche le elezioni presidenziali americane sollevano incertezze per i mercati globali, in particolare per quanto riguarda la possibilità di dazi e il rafforzamento del dollaro. Ma vale anche la pena ricordare che ogni anno, nell’ultimo decennio, in media 82 dei 100 titoli più performanti dell’indice MSCI All Country World erano domiciliati al di fuori degli Stati Uniti. Inoltre, la ciò che accadrà sotto l’amministrazione Trump sarà probabilmente più sfumato di quanto suggeriscano i titoli dei giornali.
In Europa, ad esempio, a fronte di un rallentamento dell’economia, la Bce sembra avviata a perseguire tagli più profondi rispetto agli Stati Uniti, a potenziale vantaggio degli asset di rischio.
In Giappone, le riforme volte a migliorare il valore per gli azionisti e la fine di un lungo periodo di deflazione potrebbero continuare a sostenere i titoli della regione, molti dei quali scambiano ancora al di sotto del valore contabile.
In India, la rielezione di Narendra Modi significherà probabilmente altri cinque anni di politiche che favoriscono la costruzione di poli produttivi e il miglioramento delle infrastrutture.
In Cina, il recente stimolo del governo potrebbe mettere una linea di demarcazione tra le difficoltà del mercato azionario del Paese e contribuire a risollevare la crescita economica.
Innovazione e produttività potrebbero spingere gli utili
Gli utili dovrebbero essere un altro punto di riferimento per gli investitori. A livello globale, gli utili sono destinati a crescere nel 2025 in un contesto economico generalmente positivo. Ma riteniamo che gli aumenti di produttività guidati dalle nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale e l’innovazione possano essere la chiave per determinare quali aziende soddisfino o superino queste aspettative e quali no.
Negli Stati Uniti, la produttività del lavoro è cresciuta in media del 2,5% negli ultimi cinque trimestri, ben al di sopra della media decennale dell’1,6%. Allo stesso tempo, i ricavi per dipendente dell’S&P 500 sono aumentati costantemente dal 2021, dopo aver subito una flessione nei 15 anni precedenti.