La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha deciso di ridurre nuovamente il tasso guida, portandolo a zero. È la sesta volta di fila che l’istituto opta per un taglio, una strategia avviata nel marzo 2024.
La mossa conferma le attese degli economisti e segna una netta divergenza rispetto alla linea della Fede, che continua a mantenere i tassi invariati nonostante le pressioni sempre più esplicite dell’ex presidente Donald Trump.
Il nuovo intervento comporta una riduzione di 25 punti base, azzerando di fatto il costo del denaro, che nel trimestre precedente era fissato allo 0,25%.
L’obiettivo della BNS è fronteggiare un quadro economico sempre più complesso: l’inflazione rallenta, il Franco svizzero resta rafforte e cresce l’incertezza sui mercati globali, alimentata soprattutto dalle tensioni commerciali innescate da Washington.
Con questo ulteriore abbassamento, la Svizzera si avvicina al ritorno ai tassi negativi, che avevano caratterizzato il periodo tra il 2014 e il 2022. Una fase controversa, vissuta con malumore da banche, compagnie assicurative e cittadini, penalizzati da un sistema che disincentivava il risparmio. Solo a partire dal 2022 la BNS aveva invertito la rotta con una serie di aumenti mirati a contrastare l’impennata dei prezzi.
Ora, però, la priorità sembra essere tornata alla stabilità monetaria in un contesto internazionale turbolento.
La view dei gestori
Gregor Kapferer, Head of Swiss bonds di Vontobel, ha commentato: “Come da attese, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha deciso di tagliare il tasso di riferimento di 25 punti base allo 0%, in linea con le nostre aspettative, e di mantenere l’attuale tiering. Questa decisione fa seguito ai dati relativi all’inflazione moderata e alle prospettive economiche in flessione. La BNS deve inoltre far fronte alla forza del franco svizzero, in particolare rispetto all’euro, e intende affrontare questo problema con il taglio dei tassi. L’approccio cauto suggerisce che sarà necessario un ulteriore monitoraggio dell’inflazione e dei rischi valutari. Ulteriori adeguamenti potrebbero essere necessari se le condizioni dovessero peggiorare. I mercati dei tassi d’interesse hanno registrato un sell off moderato, con il rendimento dei titoli di Stato svizzeri a 10 anni in rialzo di 4 pb, mentre il franco svizzero si è leggermente apprezzato rispetto alle principali valute, come conseguenza del venir meno del rischio di un taglio di 50 punti base”.