All’inizio del 2025, i mercati azionari globali si sono affacciati a un nuovo anno con rinnovato ottimismo. L’economia ha mostrato una tenuta superiore alle attese, l’inflazione si è mantenuta sotto controllo e le politiche monetarie sembrano orientate all’allentamento. Tuttavia, secondo Lucas Klein, Head of EMEA and Asia Pacific Equities, e Marc Pinto, Head of Americas Equities presso Janus Henderson Investors, “nonostante il contesto macroeconomico più stabile, la volatilità resta un rischio nel breve periodo, ma può aprire opportunità di ingresso nei titoli Growth, spesso valutati oltre i fondamentali”.
Oltre gli Stati Uniti: nuove occasioni nei mercati internazionali
Se da un lato gli Stati Uniti restano un punto di riferimento in termini di innovazione, dall’altro l’attenzione degli investitori si sta spostando sempre più verso mercati internazionali. “In Europa, le riforme nel settore finanziario e l’incremento della spesa per la difesa stanno cambiando lo scenario economico”, sottolinea Klein. “In Asia, il Giappone sta promuovendo politiche favorevoli agli azionisti, mentre la Cina si concentra sul rilancio dei consumi interni”.
Le trasformazioni in corso, unite a possibili ulteriori tagli dei tassi, potrebbero controbilanciare gli effetti della deglobalizzazione. Le nuove dinamiche produttive, come il nearshoring e il reshoring, stanno ridisegnando le catene di approvvigionamento e aprono nuove strade per investimenti mirati.
Sostenibilità del premio Usa: un interrogativo crescente
Le azioni statunitensi continuano a essere negoziate a multipli elevati, nonostante una recente sottoperformance rispetto ad altri mercati. Pinto osserva: “La sopravvalutazione relativa delle azioni USA impone una riflessione sulla sostenibilità di questo premio. In un mondo dove i driver di crescita emergono sempre più al di fuori degli Stati Uniti, è opportuno guardare oltre i confini tradizionali”.
L’innovazione come motore di lungo periodo
L’innovazione continua a rappresentare un elemento chiave per la crescita futura. L’intelligenza artificiale, in particolare, “è vista come la prossima grande trasformazione economica”, afferma Klein. Dopo una prima fase focalizzata su hardware e piattaforme, l’interesse degli investitori si sta spostando verso chi è in grado di applicare l’AI in modo efficace per sviluppare nuovi prodotti, migliorare i processi aziendali e penetrare nuovi mercati.
Anche il settore sanitario si trova in una fase di profondo cambiamento. I farmaci GLP-1, già utilizzati per la gestione del diabete e dell’obesità, stanno dimostrando potenziale per affrontare diverse patologie croniche. “I benefici di queste terapie saranno tangibili non solo sul piano clinico, ma anche su quello economico, grazie alla riduzione dei costi sanitari e a una maggiore produttività”, evidenzia Pinto.
Le small cap iniziano a recuperare terreno
Le società a piccola capitalizzazione hanno faticato a tenere il passo del rimbalzo dei mercati, frenate da incertezze macroeconomiche e da timori legati a dazi e stagflazione. Tuttavia, secondo Klein, “queste preoccupazioni potrebbero attenuarsi con l’arrivo di una maggiore chiarezza sulle politiche commerciali e con un atteggiamento più accomodante da parte delle banche centrali”.
Le small cap, in particolare quelle attive nell’ambito tecnologico e manifatturiero, potrebbero beneficiare in misura maggiore della riorganizzazione delle catene produttive e dell’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale.
Agilità e selettività: le chiavi per affrontare la volatilità
Per affrontare mercati sempre più imprevedibili, Pinto suggerisce un approccio attivo e dinamico: “La volatilità non va temuta, ma compresa. Può rappresentare un’opportunità per chi sa individuare aziende resilienti, ben posizionate su trend di lungo periodo”. In questo senso, l’approccio passivo rischia di essere limitante.
“Non bisogna restare ancorati ai benchmark tradizionali, che spesso non riflettono le reali potenzialità dei mercati né permettono la flessibilità necessaria per discernere ciò che conta davvero”, conclude Klein. Strategie d’investimento selettive, flessibili e orientate alla qualità possono fare la differenza in un contesto globale in continua evoluzione.