Mercati emergenti: tecnologia e finanza digitale spianano la via alla crescita

A detta di Jan de Bruijn, Client Portfolio Manager for the Emerging Markets Equity Team di Robeco, la crescita futura dei mercati emergenti sarà guidata da tre fattori: «la rapida adozione della tecnologia, l’aumento della quota di commercio internazionale – soprattutto tra i paesi emergenti – e un panorama economico globale multipolare».

A questi elementi si aggiungono condizioni favorevoli come «un dollaro USA strutturalmente più debole, minori livelli di debito pubblico e, in alcuni casi, dinamiche demografiche positive», che rendono le azioni dei mercati emergenti particolarmente interessanti nel medio-lungo termine.

Un divario che si riduce

L’inclusione finanziaria – ovvero la possibilità per individui e imprese di accedere e utilizzare servizi finanziari – si conferma un catalizzatore fondamentale per la crescita economica e la riduzione della povertà.

Nei mercati emergenti, dove ampie fasce della popolazione restano escluse dal sistema finanziario formale, la tecnologia sta diventando lo strumento decisivo per colmare questo gap. «L’adozione degli smartphone ha consentito a comunità meno servite di accedere a servizi finanziari digitali, anche in assenza di un conto bancario tradizionale», spiega de Bruijn.

Eppure, il livello di inclusione non dipende solo dalla tecnologia: fattori culturali e istituzionali possono rallentare il processo. In Messico, ad esempio, «la mancanza di fiducia nelle istituzioni governative, la disuguaglianza di genere e una cultura ancora molto legata al contante» hanno frenato la diffusione dei servizi finanziari digitali.

I vantaggi pratici della rivoluzione fintech

Le società fintech stanno ampliando l’accesso a servizi cruciali nelle economie emergenti. Tra le aree più rilevanti:

  • Pagamenti digitali: le piattaforme di moneta mobile hanno trasformato il modo di inviare e ricevere denaro, pagare bollette e accedere a servizi essenziali.
  • Prestiti online: grazie a dati alternativi e algoritmi di intelligenza artificiale, sempre più persone e piccole imprese ottengono credito anche senza una storia finanziaria consolidata.
  • Risparmio e investimenti digitali: piattaforme accessibili e a basso costo incoraggiano la pianificazione finanziaria, rafforzando la sicurezza economica delle famiglie.

Effetti sull’economia

Gli impatti dell’inclusione finanziaria sulla crescita possono essere ricondotti a due aree principali. Da un lato, «una maggiore inclusione sostiene l’attività economica, riduce i costi di transazione e consente a individui e imprese di risparmiare e investire». Dall’altro, aumenta la resilienza: «con più persone in grado di risparmiare e accedere ad assicurazioni, famiglie e imprese diventano meno vulnerabili agli shock macroeconomici», sottolinea de Bruijn.
Nel tempo, questo dovrebbe tradursi anche in «una tendenza positiva nei rating creditizi, sia per il debito sovrano che per quello societario».

Le sfide da affrontare

Accanto ai benefici, non mancano i rischi. L’espansione rapida dei servizi digitali richiede solide basi di alfabetizzazione finanziaria e digitale. «Le lacune in questi ambiti hanno favorito nuove forme di frode e truffa. Se i servizi finanziari digitali crescono più velocemente della fiducia e delle competenze digitali, alcuni gruppi rischiano di restare esclusi o vulnerabili», avverte de Bruijn.

In sintesi

L’inclusione finanziaria rimane una tendenza di lungo periodo nei mercati emergenti, anche se in molti paesi rappresenta ancora una sfida complessa. Secondo de Bruijn, «il miglioramento dei fondamentali macroeconomici in diverse economie emergenti riflette in parte i benefici generati dall’inclusione finanziaria, un legame confermato anche dall’evidenza accademica»

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!