Cina: accelerazione dell’azionario in vista secondo Artemis IM

Nel 2024 negli Stati Uniti sono stati venduti 1,56 milioni di veicoli elettrici: un risultato notevole, ma che impallidisce di fronte agli 11 milioni immatricolati in Cina. Oggi Pechino è responsabile di oltre il 70% della produzione globale di veicoli elettrici e il colosso BYD ha superato Tesla, diventando il primo produttore mondiale.
«Il sorpasso di Tesla ad opera di BYD ci ricorda che la Cina è un produttore sofisticato», sottolinea Raheel Altaf, gestore del fondo Artemis SmartGARP Global Equity Fund di Artemis IM.

La spinta decisiva delle politiche pubbliche

Il successo cinese è stato alimentato da ingenti sovvenzioni statali. Dal 2007, quando i veicoli elettrici (EV) furono dichiarati “settore prioritario”, il governo ha stanziato oltre 21 miliardi di dollari. «La concorrenza feroce ha reso ancora più competitivi i produttori», osserva Altaf. Una volta consolidato il settore, le sovvenzioni sono state ridotte, mentre le aziende hanno aumentato gli investimenti: solo nel 2023 BYD ha speso 7,5 miliardi in ricerca e sviluppo.

Oltre gli EV: il dominio nelle rinnovabili e la sfida dei semiconduttori

La Cina non si limita al settore automobilistico. Ha conquistato posizioni dominanti nelle tecnologie solare, eolica e delle batterie. Anche sui semiconduttori, Pechino mostra un’accelerazione impressionante: tra il 2021 e il 2022 ha depositato il 55% delle richieste globali di brevetti, il doppio rispetto agli Stati Uniti. «I microchip cinesi non sono forse ancora in grado di competere con Nvidia», ammette Altaf, «ma non vorrei scommettere su quanto tempo ci vorrà per colmare il gap».

Le fragilità di un modello pianificato

Non mancano, tuttavia, i rischi legati all’eccessiva presenza dello Stato. La rapida espansione di alcuni settori ha portato a un eccesso di offerta e a un calo dei profitti, mentre la crisi immobiliare ha pesato sull’economia. «Essendo un paese a economia pianificata, ci può essere il problema dell’eccessiva presenza del governo», avverte Altaf.

Una ripresa potenzialmente sorprendente

Il governo ha avviato riforme per stimolare i consumi e lanciato nuovi pacchetti di stimolo. Secondo Altaf, «il paese è sulla strada di una ripresa che ha il potenziale di sorprendere gli investitori». Con 1,4 miliardi di abitanti, la Cina resta il più grande mercato unico al mondo, nonostante redditi medi inferiori rispetto agli Stati Uniti.

### Opportunità di investimento

Per gli investitori, la Cina rappresenta un terreno fertile soprattutto nel comparto value. «Molte società si scambiano con uno sconto del 30% rispetto ai mercati emergenti globali», spiega Altaf. L’eventuale miglioramento del sentiment, unito a un dollaro debole e a un possibile allentamento monetario, potrebbe generare nuove occasioni.Oltre gli stereotipi occidentali

Altaf invita anche a superare vecchie percezioni: «La Cina di oggi non è la Russia degli anni ’60 e ’70 che costruiva auto sgraziate come le Lada. Molti investitori occidentali sottovalutano il potenziale delle aziende cinesi». Un potenziale che si alimenta anche con l’istruzione: il Paese conta 3.167 università e oltre 40 milioni di studenti.

I campioni nascosti della nuova economia

Tra gli esempi più promettenti c’è Sino Biopharm, società farmaceutica che sviluppa terapie antitumorali e cardiovascolari. «L’azione si è apprezzata del 156% quest’anno, ma è ancora lontana dai massimi pre-Covid», ricorda Altaf. «Molte società in Cina hanno il potenziale per beneficiare di una ripresa analoga. È arrivato il momento per non lasciarsi sfuggire l’opportunità».

 

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