Dalla Bce al confronto Cina-Usa: mercati tra attese e sfide globali

Oggi si riunisce la Bce, e l’attesa è, as usual, tutta per le decisioni sui tassi di interesse e le parole della Lagarde. Secondo Antonio Tognoli, responsabile macro analisi e comunicazione di Cfo Sim, “la BCE dovrebbe lasciare invariati i tassi. Vedremo se i dati in uscita nei prossimi mesi supporteranno una riduzione di 25 punti base nel meeting del 18 dicembre”.

L’attenzione sarà quindi rivolta soprattutto alle parole della presidente. “Diventa importante seguire il discorso della Lagarde per capire l’orientamento di politica monetaria, anche se riteniamo che la presidente non vorrà sbilanciarsi”, sottolinea Tognoli.

L’andamento dell’infalzione in Cina e negli Usa

Nel frattempo, sul fronte internazionale, la Cina continua a consolidare il quadro deflazionistico. L’inflazione si è ridotta dello 0,4% su base annua, mentre i prezzi alla produzione sono calati del 2,9% ad agosto. Una dinamica che, da un lato, aumenta la competitività delle esportazioni cinesi rispetto a Europa e Stati Uniti e, dall’altro, consente alle imprese di migliorare i margini di profitto.

Negli Stati Uniti, invece, i prezzi alla produzione hanno registrato una flessione mensile dello 0,1% ad agosto, dopo il +0,7% di luglio. Su base annua rimane però una crescita del 2,6%. Per gli analisti, il dato tendenziale dovrebbe salire fino al 3% entro la fine del trimestre, un livello ancora superiore al target di inflazione. Rimane difficile valutare quanto del rincaro sia imputabile ai dazi e quanto venga assorbito dalle imprese.

Cina: la mentalità ingegneristica che costruisce in grande

Il dibattito economico internazionale si arricchisce anche grazie a nuove riflessioni. Nel suo libro Breakneck: China’s Quest to Engineer the Future, Dan Wang sintetizza con una frase la differenza tra le due superpotenze: “La Cina è uno stato di ingegneri, che costruisce in grande a velocità vertiginosa, in contrasto con la società legale degli Stati Uniti, che blocca tutto ciò che può, nel bene e nel male”.

Numeri alla mano, la Cina ha messo in campo una capacità di costruzione senza pari: la rete ferroviaria ad alta velocità più estesa al mondo, una potenza cantieristica oltre 200 volte superiore a quella americana, porti e capacità energetiche che superano di gran lunga quelle statunitensi ed europee. In settori strategici come il nucleare, le rinnovabili e la robotica industriale, il Paese asiatico corre a ritmi che mettono alla prova la supremazia globale di Washington.

Stati Uniti: tra avvocati e infrastrutture in ritardo

Il contraltare americano è quello di una nazione guidata da una tradizione legale, più che ingegneristica. Negli ultimi decenni, gran parte dei leader politici Usa hanno avuto formazione giuridica, e la costruzione di nuove infrastrutture si scontra con processi autorizzativi lunghi e complessi.

Esempi concreti non mancano: progetti energetici che impiegano anni per essere collegati alla rete, fondi pubblici per banda larga e stazioni di ricarica ancora non pienamente utilizzati, infrastrutture che secondo l’American Society of Civil Engineers meritano solo un voto “C”.

Due modelli a confronto

Se da una parte la Cina rischia di costruire troppo e troppo in fretta, con conseguenze ambientali e debiti locali crescenti, dall’altra gli Stati Uniti faticano a costruire in modo tempestivo ed efficiente.

La sintesi, secondo diversi osservatori, è che i due Paesi abbiano bisogno l’uno dell’altro: gli Stati Uniti devono reimparare a costruire, la Cina deve imparare a costruire meglio. “Le due maggiori economie del mondo sono a un punto di svolta”, osserva Tognoli. “Trovare la giusta alchimia tra ingegneri e avvocati potrebbe determinare quale nazione offrirà i migliori rendimenti di lungo periodo per gli investitori. Ma soprattutto una sorta di accordo tra le due nazioni gioverebbe al mondo intero”.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!