Asset allocation: è tempo di reinvestire la liquidità nel credito investment grade

Dopo aver vissuto un periodo di forte popolarità, il contante sembra aver perso parte del suo fascino. Gli investitori, attratti negli ultimi due anni dai rendimenti elevati dei titoli a breve termine, potrebbero ora guardare nuovamente al credito investment grade.

Rendimento dei bond Investment Grade vs. i Treasury Bills a un mese

«Con la normalizzazione dei tassi di interesse nel 2022-23, gli investitori hanno riversato ingenti somme nei fondi del mercato monetario, attratti dai rendimenti del 5% o più sui titoli di Stato a breve termine e sulle controparti del contante», spiega Marc Stacey, senior portfolio manager, Investment Grade di RBC BlueBay. Secondo i dati della Fed di St. Louis, nel quarto trimestre del 2024 il totale della liquidità investita nei fondi monetari ha superato i 7 mila miliardi di dollari.

Il contesto, però, si sta trasformando. «Con i tassi di interesse ufficiali ormai oltre il loro picco, l’argomento a favore di mantenere la liquidità sta perdendo forza», osserva Stacey. «Il credito investment grade offre nuovamente un significativo vantaggio rispetto alla liquidità e gli investitori stanno iniziando a prenderne atto. Reinvestire la liquidità appare ora sempre più interessante».

Piccoli cambiamenti, grandi effetti

Il ritorno verso le obbligazioni non sarà immediato, ma anche movimenti contenuti potrebbero avere impatti rilevanti sul mercato. «È improbabile che i sette mila miliardi di dollari attualmente investiti in fondi del mercato monetario vengano reinvestiti dall’oggi al domani», sottolinea Stacey. «Tuttavia, anche una modesta riallocazione nel credito investment grade potrebbe avere un impatto significativo. In alcune parti del mercato in cui l’emissione è limitata e la domanda è forte, gli afflussi incrementali possono modificare rapidamente gli spread».

Le ragioni a favore dell’IG

Il credito investment grade si conferma attraente anche in un contesto globale instabile. «La qualità del credito offerto è generalmente elevata, sostenuta da bilanci sani, utili robusti e aspettative di insolvenza relativamente basse», afferma Stacey. «Il nostro scenario di base rimane quello di un rallentamento, piuttosto che di un crollo, della crescita globale. In tale contesto, gli spread creditizi continuano a offrire un interessante rapporto rischio/rendimento per gli investitori a lungo termine, in particolare in Europa».

Stacey evidenzia come la selettività resti centrale nelle strategie di investimento: «Non tutti i crediti sono uguali, quindi la selettività rimane fondamentale. Le nostre strategie sono attualmente sottopesate sul credito statunitense e sovrappesate sull’Europa, con una leggera preferenza per settori quali quello finanziario ed energetico».

Uno scenario in evoluzione

Il calo dei rendimenti della liquidità e il contesto favorevole per il credito IG aprono dunque nuove prospettive. «Con le opportunità offerte dal credito investment grade che appaiono più interessanti, gli investitori possono trovare diversi motivi convincenti per tornare a interessarsi a questa asset class», conclude Stacey. «Anche modeste riallocazioni dalla liquidità potrebbero rivelarsi influenti, sia per le dinamiche di mercato che per i risultati a lungo termine del portafoglio».

 

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