Voluntary disclosure bis/3: il calcolo delle tasse da pagare

Una delle novità della voluntary disclosure per il 2017 è che i contribuenti dovranno procedere con il calcolo delle tasse da pagare in maniera autonoma.

Differentemente da quanto previsto per la voluntary 2015, non sarà l’Agenzia delle Entrate a calcolare l’importo da pagare: è previsto un meccanismo di autotassazione, con sanzioni per chi versa meno o non paga l’importo dovuto.

Come calcolare le tasse da pagare?

Si dovranno pagare le imposte dovute in caso di regolare dichiarazione dei beni detenuti: su contanti e valori nelle cassette di sicurezza si applicherà l’imposta Irpef, ovvero la tassazione per aliquote proporzionali all’ammontare dei redditi.

Per i capitali all’estero la base imponibile si applica invece sui rendimenti: in pratica, sul denaro detenuto su un conto all’estero, si pagherà lo 0,5% per omessa dichiarazione e il 27% annuale di tassazione sul rendimento.

Per i contribuenti che ometteranno di versare l’importo dovuto o che verseranno una cifra minore a quella prevista, saranno applicate sanzioni pari al 3% o al 10% se si superano le soglie del 10% per errori formali e del 30% per gli altri. Per chi invece dovesse versare più di quanto dovuto, scatta la possibilità di utilizzare l’eccedenza in rimborso o in compensazione con le successive dichiarazioni.

Le imposte per la voluntary disclosure 2017 dovranno essere pagate in un’unica soluzione, entro il 30 settembre 2017, oppure in tre rate mensili di pari importo, di cui la prima dovrà essere pagata sempre entro settembre.

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