Dopo la riunione della Fed della scorsa settimana, che ha abbassato i tassi, sono ora le altre banche centrali ad attrarre l’attenzione degli investitori, per cercare di capire le prossime dinamiche.
Per quel che riguarda la Bce, che ha praticamente raggiunto l’obiettivo di inflazione, sembra essere giunta alla fine del suo ciclo di tagli, mantenendo i tassi fermi la scorsa settimana, sottolineando la resilienza dell’economia, confermata anche in settimana da numeri forti sui dati Pmi di ottobre. Gli analisti prezzano una probabilità del 50% circa di un allentamento da 25 punti base entro fine anno, rispetto ad una probabilità di oltre l’80% delle stime del mese scorso.
La Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi d’interesse invariati nella riunione di giovedi, rallentando il ritmo dei tagli per la prima volta da quando ha avviato l’allentamento lo scorso anno, sebbene alcuni analisti prevedano la possibilità di una riduzione alla luce dei recenti dati più deboli del previsto su inflazione e salari. L’ultima riduzione dei tassi da parte di BoE di 25 punti base, che lo scorso agosto aveva portato il saggio di riferimento al 4%, è stata approvata con un margine ristretto di cinque voti a favore e quattro contrari. L’inflazione al consumo nel Regno Unito resta infatti la più alta tra le principali economie avanzate, al 3,8%, complice anche l’aumento una tantum dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro introdotto ad aprile. Tuttavia, il fatto che il Cpi non abbia raggiunto il 4% a settembre, come ipotizzato dalla banca centrale, insieme a un ulteriore rallentamento della crescita salariale e ad un incremento della disoccupazione ha riacceso le possibilità di prossime riduzioni, anche se una ristretta maggioranza di economisti, non si aspetta che BoE si muoverà prima del 2026.
Complessivamente, la settimana ci lascia quindi i rendimenti in Eurozona sui livelli medi delle ultime settimane con uno spread di 79 basis circa, tra il migliore che è il Bund tedesco al 2,66% ed il peggiore che resta l’Oat francese al 3,45%; con la media EU stabile al 3,08% sulla curva decennale. Per quel che riguarda il Treasury americano decennale il rendimento è al 4,13% mentre per il Gilt UK siamo in area 4,47%.
Sul fronte dell’offerta di nuovi titoli è stata una settimana decisamente piena e ricca di emissioni.
In assenza di particolari offerte governative, a farla da padrona nell’Eurozona è stata l’emissione doppia della EFSF, l’entità preposta al cosiddetto Fondo Salvastati, che ha optato per un nuovo benchmark a cinque anni e un tap sull’emissione al 2035 già in circolazione. L’offerta complessiva di 4,5 miliardi è stata divisa su tre miliardi per il nuovo quinquennale e 1,5 per il tap. Richieste per oltre 23 miliardi per il bond a cinque anni con prezzo d’emissione a 99,629, cedola del 2,5% e rendimento a scadenza del 2,58%, Isin EU000A2SCAV2. Il tap sul titolo 29 settembre 2035, cedola 2,875%, Isin EU000A2SCAS8, ha visto richieste per oltre 22 miliardi con prezzo di collocamento a 98,928 e rendimento a scadenza del 3,009%. Per entrambe il taglio è retail da mille euro con multipli di mille.
Ma il “super” deal della settimana che ha anche una forte valenza politica per quanto successo negli ultimi mesi, è l’emissione da 4 miliardi di dollari americani della Cina, nome raro nel panorama internazionale, le cui emissioni hanno quindi un appeal importante per gli investitori, con rating A+.
Il deal è stato diviso in due titoli da due miliardi ciascuno con scadenze vicino a tre e cinque anni. Il titolo a tre anni ha visto la cedola fissata al 3,625% con un prezzo di emissione a 99,941 e una performance di quasi un punto nel grey market successivo. Isin USY5325QAH57 e taglio minimo da 200mila dollari con multipli dimille. Stesse caratteristiche per il titolo a cinque anni con la cedola al 3,75%, Isin USY5325QAJ14 e prezzo d’emissione a 99,833 che ha visto una delle migliori performance della settimana, salendo fino a oltre 101,5.
Tra i Paesi emergenti del continente africano, la Nigeria è tornata sul mercato con due deal ad alto rendimento in dollari, il primo per 1,25 miliardi circa a scadenza gennaio 2036 con cedola del 8,6308% e prezzo d’emissione a 100, Isin XS3218072919 e taglio minimo da 220mila dollari con multipli di mille. L’altra emissione sempre in dollari americani per 1,1 miliardi con cedola del 9,1297% e scadenza nel gennaio del 2046, Isin XS3218073057. Performance positiva di una ventina di centesini sul grey market per il titolo decennale, mentre il ventennale è salito di oltre mezzo punto. I rating riflettono i rendimenti elevati, essendo rispettivamente B3/B-/B.
Per quanto riguarda le emissioni corporate, sono state maggiori rispetto alle ultime settimane, tra queste ING ha collocato un’obbligazione green 5NC4 FXD-to-FRN con prime indicazioni in area +90/95 punti base sopra il tasso midswap. L’obbligazione green ha scadenza fissata al 10 novembre 2030 con possibilità da parte dell’emittente di richiamare il titolo alla pari a partire da novembre 2029. Nella fase del collocamento sono stati raccolti ordini per 3,5 miliardi di euro e il rendimento è stato ridotto a +65 punti base. Nel dettaglio: cedola 2,875%, prezzo/emissione 99.754, ammontare un miliardo, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e Isin XS3225326282. Rating assegnato all’emissione: Baa1/A-/A+.
Nuova obbligazione a tasso variabile per Danske Bank che ha collocato un bond a due anni con scadenza 11 novembre 2027. Prime indicazioni di rendimento in area tre mesi+ 55 punti base. Gli ordini raccolti hanno superato 2,35 miliardi di euro, ammontare emesso 1 miliardo. L’obbligazione paga una cedola trimestrale con indicizzazione 3 mesi euribor +32 punti base e prezzo di emissione 100. Rating A1/A+/AA-, lotto di negoziazione 100mila euro con multipli di mille e Isin XS3226698879.
Tra i corporate nuova emissione obbligazionaria a tasso variabile per la società Traton Finance Luxembourg. Il bond paga una cedola trimestrale con scadenza a 18 mesi il 7 maggio 2027 e ammontare 300 milioni di euro. Le cedole hanno cadenza trimestrale con indicizzazione tre mesi euribor + 55 punti. Le obbligazioni saranno offerte al prezzo di 99,97 con Isin DE000A4EKSF2. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila. Rating Baa2.
E’ stato un successo l’emissione del nuovo green bond di Vonovia suddiviso in tre tranche: 2032, 2036 e 2040. Le prime indicazioni di rendimento erano per la tranche a scadenza 12 novembre 2032 nell’area di 140/145 punti base sulla curva midswap, per la tranche con scadenza 12 noembre 2036 nell’area 165/170 punti base sulla curva midswap e per la tranche con scadenza 12 novembre 2040 nell’area di 195 punti base sulla curva midswap. Gli ordini degli investitori hanno raggiunto i 7,7 miliardi ed hanno permesso all’emittente di ridurre il rendimento: la tranche al 2032 (Isin XS3222746375) offre un rendimento di 115 punti base sul tasso midswap, la tranche al 2036 (XS3222746458) offre un rendimento di 140 punti base, la tranche al 2040 (XS3222746532) offre un rendimento di 170 punti base. Per la tranche novembre 2032 cedola 3,5% e prezzo di emissione 99,094, per la tranche novembre 2036 cedola 4%, prezzo di emissione 98,947 e per la tranche novembre 2040 cedola 4,5%, prezzo di emissione 99,284. Le tre tranche hanno size rispettivamente di 800 milioni, 850 milioni e 600 milioni di euro. Rating delle obbligazioni Baa1/BBB+ e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.
Bene anche il collocamento dell’obbligazione green 8NC7 di Raffaisen Bank International. Prime indicazioni di rendimento in area +150 punti base sopra il tasso midswap di riferimento. Nelle prime ore del collocamento gli ordini hanno raggiunto 1,5 miliardi di euro, 500 milioni di euro sarà l’ammontare emesso. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila. Rating A1/A+. L’obbligazione ha scadenza il 13 novembre 2033, l’emittente ha la facoltà di richiamare il titolo alla pari a novembre 2032. Isin XS3227928911.
La casa madre di Google, Alphabet, sta pianificando di vendere circa 15 miliardi di dollari di obbligazioni nel mercato statunitense ed ha lanciato una vendita di 6,5 miliardi di euro in Europa, unendosi ad altri giganti tecnologici nella raccolta di fondi mentre investono nell’intelligenza artificiale. Alphabet intende vendere le obbligazioni in dollari in un massimo di otto tranche, con scadenze che vanno da tre a 50 anni. Le obbligazioni più lunghe potrebbero rendere circa 135 punti base in più rispetto ai titoli del Tesoro americano. L’offerta di obbligazioni in euro è la prima emissione di Alphabet dal mese di aprile, quando la società aveva raccolto fondi sia nei mercati statunitensi che europei. Nel dettaglio le obbligazioni in euro: un miliardo (XS3226478918) con cedola al 2,375, scadenza nel 2028 e vendute al prezzo di 99,711; un miliardo (XS3224609290) con cedola al 2,875%, scadenza nel 2031 e prezzo di emissione 99,848; un miliardo (XS3224609373) con cedola al 3,125% in scadenza nel 2034 e venduti al prezzo di 99,191; un miliardo (XS3224609456) con cedola al 3,50% in scadenza nel 2038 e prezzo di emissione 98,803; 1,250 miliardi (XS3224609530) con cedola al 4% in scadenza nel 2044 e venduti al prezzo di 99,073; 1,250 miliardi (XS3224609613) con cedola al 4.375% e scadenza nel 2064 e prezzo di emissione 98,189.
Colgate-Palmolive ha emesso una euro-obbligazione (XS3223273668) con cedola al 3,25% per 600 milioni di euro in scadenza nel 2035. Le obbligazioni sono state vendute al prezzo di 99,004, taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e rating A+.
La società Immobiliare Grande Distribuzione (IGD) ha collocato un prestito obbligazionario non convertibile, senior unsecured green, per l’importo nominale complessivo di 300 milioni di euro, della durata di cinque anni. Le obbligazioni, destinate a investitori qualificati, prevedono una cedola annua del 4,45%, e rimborso bullet a scadenza nel novembre 2030. La data di emissione delle, è prevista per il 4 novembre 2025. Rating assegnato alle obbligazioni BBB- e Isin XS3223297253 con taglio da 100mila euro con multipli di mille.
Il nuovo prestito obbligazionario senior sustanaibility-linked di Maire, gruppo industriale italiano leader nell’ingegneria, tecnologia e nel settore energetico, è andato molto bene, tanto che il gruppo ha chiuso in anticipo l’offerta delle obbligazioni. La forte domanda da parte degli investitori istituzionali e retail ha permesso di raggiungere, all’inizio del secondo giorno del collocamento, l’intero ammontare offerto di 275 milioni di euro. Ammontare incrementato di 75 milioni rispetto al minimo di offerta di 200 milioni. Il buon esito di questa nuova emissione conferma la fiducia del mercato nella strategia e nella solidità del gruppo. Il prestito obbligazionario ha scadenza nel 2030, pagherà una cedola annua lorda del 4%, riconosciuto con periodicità semestrale, e prezzo di emissione 100 e taglio minimo sottoscrivibile pari a mille euro. In aggiunta, è previsto un incremento massimo del tasso di interesse dello 0,5% in caso di mancato raggiungimento al 31 dicembre 2028, di specifici target di decarbonizzazione. Il prestito obbligazionario prevede la facoltà di rimborso anticipato volontario a partire dall’inizio del terzo anno. L’obbligazione sarà quotata sul MOT.
Il colosso dei social media Meta Platforms ha annunciato che raccoglierà fondi tramite l’emissione di obbligazioni per un valore fino a 30 miliardi di dollari, mentre i giganti della tecnologia accelerano per finanziare la costosa espansione delle infrastrutture dedicate all’intelligenza artificiale. La raccolta avverrà attraverso una vendita obbligazionaria suddivisa in sei tranche, con scadenze che variano da cinque a quarant’anni. Meta Platforms ha ricevuto ordini per circa 125 miliardi di dollari in occasione di una vendita di obbligazioni societarie stabilendo un nuovo record per un’offerta di questo tipo. L’enorme domanda per l’operazione con un ammontare di 25 miliardi di dollari, supera il precedente record stabilito nel 2018 quando CVS Helat vendette obbligazioni per 40 miliardi di dollari per contribuire a finanziare l’acquisizione di Aetna.
Nel dettaglio Meta Platforms ha emesso le seguenti obbligazioni: quattro miliardi di dollari (US30303MAB81) con cedola al 4,20% in scadenza nel 2030 e prezzo 99,882; quattro miliardi di dollari (US30303MAC64) con cedola al 4,60% in scadenza nel 2032 e prezzo 99,992; 6,5 miliardi di dollari (US30303MAD48) con cedola al 4,875% in scadenza nel 2035 e prezzo 99,982; 4,5 miliardi di dollari (US30303M8X35) con cedola al 5,50% in scadenza nel 2045 e prezzo 99,817; 6,5 miliardi di dollari (US30303MAE21) con cedola 5,625% in scadenza nel 2055 e prezzo 99,824; 4,5 miliardi di dolalri (US30303M8Y18) con cedola al 5,75% in scadenza nel 2065 e prezzo 99,888.
I tagli dei titoli sono tutti retail da 2mila dollari con multipli di mille, il rating è di alto livello, fissato a Aa3/AA-.
A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker