Patrimoniale, luce verde dal Fmi

In Italia è tempo di una tassa patrimoniale? Dopo i semafori verdi giunti dalla Banca d’Italia (vedi notizia) e dalla Corte dei Conti (vedi notizia) adesso il via libera alla patrimoniale tricolore arriva nientemeno che dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Nel contesto della pandemia si inserisce infatti la “ricetta” anti crisi del Fmi, che ha proposto l’introduzione di una nuova tassa: una patrimoniale che vada a colpire i redditi più alti, che in questo modo contribuiranno alla ripresa finanziaria dei Paesi più colpiti dalla pandemia.

Nel suo rapporto semestrale di monitoraggio fiscale, il Fmi ha chiesto modifiche fiscali nazionali e internazionali così da far aumentare la disponibilità di denaro da destinare ai servizi pubblici, garantendo in questo modo agli stati più possibilità di successo nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Disuguaglianze e disparità tra ricchi e poveri si sono notevolmente ampliate nell’ultimo anno. Da qui l’esigenza di programmare un intervento che in qualche modo permetta la redistribuzione delle risorse in maniera più equa. “Per aiutare a soddisfare le esigenze di finanziamento legate alla pandemia, i rappresentanti politici potrebbero prendere in considerazione un contributo temporaneo di recupero, riscosso su redditi elevati o ricchezza”, ha affermato il Fondo Monetario. Si tratta quindi di una vera e propria tassa Covid, che andrebbe a colpire – come già accennato – i redditi più alti. Cioè, appunto, una patrimoniale.

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