Credevano di aver finalmente chiuso i conti con la banca, ma si sono ritrovati con la loro villetta di campagna venduta all’asta per appena 18 mila euro — e un mutuo ancora da pagare.
È la disavventura vissuta da una coppia di cinquantenni di Acquapendente, che ora attende l’apertura del processo per truffa a carico di un consulente finanziario 66enne, originario della Sicilia ma residente a Roma.
Come si legge sul Corriere di Viterbo, l’incubo per i due coniugi cominciò il 20 settembre 2023. Convinti che si trattasse di un errore del tribunale, si rivolsero all’avvocato Vincenzo Dionisi, che in breve tempo scoprì la verità: il presunto esperto avrebbe falsificato un provvedimento del Tribunale di Viterbo, attestando falsamente l’estinzione della procedura esecutiva a carico dei suoi assistiti.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tutto ebbe inizio il 28 luglio 2021, quando il consulente scrisse alla coppia su WhatsApp, comunicando di aver raggiunto un accordo con la banca per saldare il debito di 12.500 euro in sei rate. L’ultima tranche, da 2.500 euro, fu versata il 12 aprile 2022, ma senza che venisse mai consegnata la documentazione ufficiale che certificava la chiusura della pratica.
Nel frattempo, tra settembre e novembre 2022, ai coniugi arrivarono due avvisi del tribunale che annunciavano l’imminente asta dell’immobile. Il 66enne li rassicurò, sostenendo che si trattasse di un semplice errore burocratico. Ma tra maggio e luglio 2023 l’uomo avrebbe inviato tre mail contenenti falsi provvedimenti giudiziari, apparentemente a firma del tribunale, che avrebbero dovuto confermare l’estinzione del debito.
Solo dopo l’intervento del legale e l’accesso al fascicolo telematico del Tribunale di Viterbo, la coppia ha scoperto la realtà dei fatti: nessuna estinzione, nessun accordo con la banca. Il processo nei confronti del consulente, accusato di truffa aggravata e falso, si aprirà nei prossimi giorni.